La nostra azienda continua a lavorare in ottica green, per questo motivo abbiamo lanciato delle nuove soluzioni di packaging per accrescere la sostenibilità dei nostri prodotti.

Già nel 2019 perseguivamo questo obiettivo, infatti abbiamo immesso sul mercato il BioPack, packaging volto ad eliminare il maggior quantitativo di plastica dagli imballaggi. Fu uno dei lanci più importanti del settore, tanto da essere ideato e realizzato in collaborazione con il Politecnico di Torino. Con la sua introduzione è stato possibile attuare un risparmio di ben 500 mila vaschette di plastica all’anno; oggi possiamo dire che BioPack ha permesso l’eliminazione di almeno 60 tonnellate di plastica.

Il nostro lavoro di ricerca e sviluppo in chiave di riduzione dell’impatto ambientale non si è mai fermato. Portare avanti studi e migliorie nel campo del confezionamento è stata la naturale prosecuzione.

Un lavoro di ricerca e sviluppo continuo per un packaging sempre più green

Parte del processo di ricerca aziendale si è concentrato sull’individuazione e sull’analisi di quelle fasi del processo di confezionamento a cui potevano essere apportate modifiche legate alla riduzione di plastica. Da qui è emerso un possibile taglio di questa tipologia di materiali legato alla commercializzazione di prodotto sfuso, in particolar modo della linea Ready to eat, pensata per le esigenze dei consumatori che cercano un prodotto maturo al punto giusto e pronto da mangiare.
“Sono molte le migliorie che abbiamo apportato a questi prodotti. – commenta Davide Garletti, CEO – In primis abbiamo abbassato i cartoni eliminando gli spazi vuoti delle cassette e diminuendo così il quantitativo di carta utilizzata. Con le nuove misure, ottenute risparmiando circa 1 centimetro di cartone per cassetta, i frutti all’interno sono comunque conservati e contenuti perfettamente e contemporaneamente c’è una riduzione dei quantitativi dei successivi rifiuti prodotti. Seguendo la medesima strada abbiamo ridotto anche le dimensioni del bollino, sempre in carta, applicato sui frutti.”
Il risparmio in ottica sostenibilità del Ready to eat passa poi dalla scelta di non utilizzare più reti di polipropilene per proteggere le cassette a favore di quelle di cotone, materiale naturale al 100% che, in questo caso, può essere totalmente smaltito con la carta.
“Siamo molto soddisfatti poiché abbiamo individuato una soluzione 100% sostenibile oltre che funzionale alla valorizzazione del prodotto e della sua alta qualità.”

Davide Garletti spiega che “La scelta di abolire l’utilizzo degli alveoli di plastica a favore di materiali riciclabili interamente nella carta consente l’eliminazione di un importante quantitativo di polipropilene (PP5) utilizzando invece materiali più sostenibili. L’azienda è cosí in grado di ridurre tra i 5.000 e i 6.000 kg di plastica all’anno, con un ammontare di Co2 non emessa nell’atmosfera tra i 4.500 e i 5.500 Kg.”

A ciò si aggiungono importanti novità anche per i prodotti della prima gamma e dei confezionati. Queste riguardano il film compostabile, uno tra i materiali eco-friendly per eccellenza. “Il film che utilizziamo è prodotto da una filiera made in Italy ed è del tutto compostabile. Ciò significa che può essere gettato nell’umido. Questo fa sì che il packaging in questione sia parte di un processo di economia circolare, di cui abbiamo sempre più bisogno. Ora, allineandoci alle nuove normative, sui nostri prodotti contenuti in questo imballaggio sarà presente anche l’apposito logo di compostabilità”

Davide Garletti conclude poi affermando che “Quello di McGarlet è un impegno costante che nasce dai valori aziendali e che richiede un importante investimento economico. Lo facciamo costantemente perché siamo certi che sia la direzione giusta che i nostri partner e i nostri clienti condividono con noi scegliendoci ogni giorno. Lo dimostrano anche i consumatori finali che, secondo gli studi e i dati, sono allineati e concordi rispetto a questa nostra vision. Dai numeri a nostra disposizione sappiamo infatti che negli ultimi 12 mesi ben il 65% delle famiglie italiane ha scelto un prodotto piuttosto che un altro, perché aveva una confezione più sostenibile e che il 19% ha smesso di acquistare un prodotto perché il packaging non era considerato sostenibile. Sapere che il consumatore è attento quanto noi a questi aspetti ci motiva ancora di più nel processo quotidiano di ricerca e sviluppo. Non è semplice innovare ogni giorno, ma è doveroso.”

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