Il lime è probabilmente il più tropicale degli agrumi, tipico della cucina latinoamericana e asiatica e sempre più apprezzato anche in quella mediterranea.
Il piccolo agrume (Citrus aurantifolia) è, tra quelli coltivati, il più adatto alle condizioni ambientali equatoriali e tropicali, dove si trova una scarsa variabilità stagionale ed elevata umidità. Questa caratteristica gli deriva dalla provenienza (sud est asiatico) e gli ha valso l’enorme diffusione in tutti i Paesi tropicali del mondo.
In particolare, in Sud America, dove venne portato nel ‘500 dai portoghesi, e dove ormai costituisce un ingrediente essenziale della tradizione culinaria di moltissime aree del continente.

D’altra parte, però, per queste ragioni ha sempre trovato maggiori difficoltà nel diffondersi nei climi subtropicali, come quello mediterraneo o californiano, dove invece prosperano quasi tutte le altre varietà di agrumi.
La pianta del lime è piccola, raggiungendo i 3-4 metri di altezza, con una chioma espansa piuttosto irregolare e un apparato radicale molto profondo. Come per tutti gli agrumi le foglie sono sempreverdi e la fioritura avviene in maniera scalare e continuativa durante tutta la stagione primaverile ed estiva.
Il frutto è una bacca ovoidale, dalla buccia verde o leggermente gialla a maturazione, sottile e liscia. La polpa è di colore giallo verdognolo, dal sapore acido e amaro, differenziandosi proprio per questo dal nostro limone.

Gli utilizzi

Il lime è il tipico sapore acido di molte cucine tropicali, da quella asiatica a quella latinoamericana. Fondamentale per esempio nella preparazione di piatti di carne thailandesi o vietnamiti, o nel celebre cevice peruviano, il piatto di pesce fresco e crudo aromatizzato con il sapore di questo agrume. Anche nelle bevande il lime trova un grande utilizzo. In Asia per il tè, in America anche per cocktail alcolici come il Mojito.
Nella cucina mediterranea questo agrume può essere considerato un’alternativa al limone, per insaporire insalate e piatti di pesce e carne. A seconda delle varietà sarà in grado di apportare un gusto più o meno amaro e aspro, fornendo un’alternativa più esotica al condimento più classico.

Le varietà

Sebbene l’unico vero lime sia il Citrus aurantifolia, l’originale diffuso dai portoghesi dall’Asia secoli fa, oggi molte altre specie vengono identificate come varietà di lime.
Tra queste, diverse mostrano un migliore adattamento alle condizioni subtropicali, tanto da essere coltivate con successo sia in California che nel bacino del Mediterraneo, ampliando così l’areale di distribuzione di questo frutto e portandolo sempre più nella gastronomia non strettamente tropicale.

Limetta di Tahiti (Citrus latifolia)

Probabilmente un ibrido tra lime e limone, grazie alla sua adattabilità a climi più secchi e inverni più rigidi, è attualmente uno dei lime più coltivati in tutto il mondo. Il frutto è ovale, molto succoso e con un sapore meno acido e senza la classica nota amara. Detta anche limetta persiana, è diffusa, oltre che in California, nei climi subtropicali caldi del Mediterraneo e del Medio Oriente.

Limetta dolce pursha (Citrus limetta)

Un altro agrume assimilato al lime coltivato nelle aree mediterranee. Si presenta come una pianta molto compatta, con gli internodi corti e la foglia piccola. La fruttificazione è molto abbondante e il frutto a maturazione è di un colore giallo vivo. La sua caratteristica principale è la dolcezza della polpa che lo rende adatto al consumo fresco.

Limetta della palestina (Citrus limettoides)

Questa varietà è tipica delle regioni mediorientali, dall’India al bacino mediterraneo, capace dunque di resistere anche a periodi invernali freddi e al clima caldo e secco estivo. Il frutto è tondo con una buccia giallo paglierino. È molto succoso, con una polpa giallo chiara. L’acidità è molto bassa, così come quasi assente la nota amara. Per questa ragione può essere consumato anche fresco a spicchi.

Oltre a queste principali varietà esistono molteplici ibridi, selezionati dai vivaisti negli ultimi decenni, in grado di produrre frutti dall’epidermide più o meno colorata (dal giallo fino all’arancione carico) e dalla polpa dalle diverse tonalità di acido e amaro.

Il lime Italia

In Italia il lime fa parte di una schiera di colture tropicali che sempre più vengono adottate nelle regioni del Sud, e in particolare in Sicilia, Calabria e Puglia. Sia a causa dell’innalzamento delle temperature medie che del miglioramento delle conoscenze agronomiche e delle tecnologie agricole, i frutti tropicali stanno contribuendo fortemente a rivitalizzare le campagne di queste aree, fornendo un prodotto di elevata qualità che, rispetto a quello di importazione, può raggiungere il cliente finale a completa maturazione. La disponibilità di questo frutto copre un lasso di tempo piuttosto lungo, da luglio fino all’autunno.
I fornitori in esclusiva per McGarlet stanno procedendo in questo periodo alla raccolta di questo agrume. Il prodotto fa infatti parte della linea Figaro Filiera Italia.
I frutti raccolti per questa linea si caratterizzano per il grado di maturazione con cui vengono colti: al consumatore infatti viene consegnato un prodotto pronto da mangiare.

Nella linea McGarlet promuove la frutta tropicale prodotta nel nostro Paese. Un settore in espansione che sta giocando un ruolo fondamentale nell’economia agricola delle regioni meridionali e che sempre più è in grado di fornire un prodotto di primissima qualità.

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