Il Frutto del drago è uno tra i frutti esotici più affascinanti. I suoi colori sgargianti e la sua particolare forma lo rendono una tipologia di frutta tropicale che sempre più incuriosisce gli chef di tutto il mondo.

 

Frutto del drago o Pitaya

Conosciuto anche con il nome di pitaya si tratta del frutto di alcune specie americane di cactus (della famiglia botanica delle Cactaceae).

La sua forma ricorda, almeno all’apparenza, quella del fico d’india o del carciofo, ma il suo peso e le dimensioni sono maggiori. Si tratta di un frutto esotico che sempre di più si sta diffondendo anche nel mondo occidentale.

Frutto del drago o Pitaya

L’aspetto della pitaya

Il frutto del drago si caratterizza solitamente per la sua buccia rossa, viola o gialla (non commestibile) e dalla polpa che varia dal rosso (con possibili  sfumature dal magenta al rosa) al bianco ricca di piccoli semini neri.

Ne esistono di tre varietà. Ciascuna è caratterizzata da una “Combinazione” buccia-polpa: quella che siamo più abituati a vedere è quella con la buccia rosa e la polpa bianca, esistono però anche la varietà con la buccia gialla e la polpa bianca o con la buccia rosa e la polpa rossa.

Mentre la buccia è formata da tante foglie sovrapposte tra loro, la polpa ha invece una consistenza cremosa. Il suo sapore ricorda vagamente quello di un mix tra kiwi e pera

Le proprietà del frutto del drago

Questo frutto tropicale è ricco di vitamina C. La sua composizione, con poca acqua e tantissimi zuccheri solubili (come il fruttosio), fibre e minerali (come sodio e calcio), lo rende un importante elemento all’interno dell’alimentazione.

Si tratta infatti di un eccellente alimento antiossidante.

La sua composizione ricca di fibre lo rende un alleato fenomenale per evitare di mangiare troppo fuori dai pasti. Le sue proprietà consentono infatti di ridurre il rischio di picchi glicemici. Il suo apporto di vitamine è prezioso. Fornendo poco più di 35 kcal per 100 grammi, può essere considerato un frutto ipocalorico.

Possiamo quindi dire che il dragon fruit è un frutto esotico ricco di vitamina c, fruttosio, fibre, sali minerali e betacianine ma povero di acqua.

Come si può consumare il frutto del drago?

Come quasi tutta la frutta tropicale, anche la pitaya può essere mangiata in vari modi. Il suggerimento, nel caso in cui il frutto sia fresco, è quello di sbucciarlo e mangiarlo al naturale.

Spesso in commercio si trova venduto come prodotto disidratato. In tal caso si possono aggiungere dei cucchiaini allo yogurt o all’insalata.
Sebbene sia possibile anche cuocere il frutto al vapore, è solitamente la modalità di consumazione meno consigliata in quanto l’alta temperatura rischierebbe di degradare alcune delle caratteristiche salutistiche dell’alimento.

 

Pithaya disidratata
La pithaya disidratata della linea Feel Good è senza zucchero, coloranti e conservanti.

 

Alcune curiosità

Il nome frutto del drago è legato ad una leggenda cinese che narra che il frutto era prodotto da draghi sputafuoco durante le battaglie e che con l’ultimo respiro espellevano il frutti. Se la battaglia veniva vinta, il frutto veniva portato come omaggio all’imperatore, mentre il drago veniva sacrificato.

Come scegliere se acquistare o meno un frutto? E’ necessario esaminare il colore. Se esso è rosa o giallo acceso e se l’estremità delle foglie non è marrone allora il frutto è maturo e pronto per essere mangiato. Se si vuole verifiacarne anche la consistenza, si può tastare la parte centrale della pitaya: non deve essere né troppo dura né troppo morbida.

Lo sapevate che sono i pipistretti e le falene i responsabili dell’impollinazione della pianta del frutto del drago? La sua fioritura avviene infatti durante la notte e può accadere più volte in un anno.

Negli ultimi tempi il frutto del drago sta avendo molto successo. Esso è dovuto sia agli innumerevoli benefici che questo frutto esotico apporta alla salute, sia alla varietà di preparazioni a cui si presta.

 

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