Cesto realizzato con aghi di pino

McGarlet sostiene l’Associazione Famiglia Padre Fabretto di San José de Cusmapa (Nicaragua)

McGarlet da sempre è sensibile e affascinata dalle culture dei luoghi che visita. Nella sua stessa filosofia aziendale c’è la volontà di condividere e diffondere parte di essa.
È con questo spirito che nelle proposte di Natale 2022 si è voluto inserire delle confezioni regalo realizzate con cesti fatti a mano. Si tratta di manufatti artigianali creati da un gruppo di donne indigene nicaraguensi che li realizzano utilizzando aghi di pino intrecciati a mano.

L’iniziativa è proposta ed organizzata dall’Associazione Familia Padre Fabretto, che da anni lavora nel Paese al fine di sostenere la formazione e l’occupazione di queste donne.
I pregiati ed originali cesti saranno acquistabili con il cesto di frutta “Jack Sparrow”.

L’associazione nasce precisamente a San José de Cusmapa a metà degli anni Cinquanta quando Padre Fabretto visitò per la prima volta questo territorio incorniciato tra le montagne, l’oceano e i vulcani. In prima persona prima e con la sua fondazione poi, da anni esercita un forte impatto su migliaia di bambini, giovani e comunità in tutto il Nicaragua.

Donna nicaraguense che intreccia aghi di pino

Padre Fabretto aveva a cuore oltre alle donne soprattutto i giovani, il vero futuro di ogni territorio. In una regione come quella nicaraguense ancora oggi troppi di loro non hanno accesso all’istruzione post-primaria né, tantomeno ad opportunità per inserirsi stabilmente nel mondo del lavoro. L’associazione lavora costantemente per cambiare questa situazione con l’obiettivo finale di creare sempre più possibilità di emancipazione per giovani e donne.

Nello specifico, ad oggi la formazione è pensata per essere sia tecnica che tecnologica per aiutare i giovani ad acquisire le competenze tecniche rilevanti per l’economia rurale e sostenendo al contempo il loro sviluppo personale e promuovendo il servizio alla comunità.

McGarlet per sua filosofia è solita viaggiare in lungo e in largo nel mondo con l’obiettivo di fare dei suoi occhi uno strumento attraverso cui raccontare le belle storie e le buone pratiche agricole, sociali ed umane che incontra.
Famiglia Padre Fabretto è una di queste e dare visibilità a questa realtà è per l’azienda motivo di orgoglio.

Ananas a piccoli pezzi

Come pulire e tagliare l’ananas: i consigli di McGarlet

Nel XVI secolo lo scrittore spagnolo Fernandez de Oviedo ha definito l’ananas come “la donna più bella del mondo delle piante” riferendosi alla bellezza e alla bontà del frutto.

Nei primi anni dell’Ottocento invece l’ananas ha trovato il suo habitat ideale alle Hawaii. Non si è certi su chi abbia portato questo meraviglioso frutto in quella splendida terra, in ogni caso l’ananas divenne un simbolo delle Hawaii e veniva chiamata “frutto straniero” e appesa davanti alle abitazioni per dare il benvenuto.

Non solo era un grande tesoro per le popolazioni del passato, lo è anche per il nostro organismo, è infatti un frutto ricco di Vitamina C e apporta numerosi benefici, tanto da rientrare nella classifica dei frutti esotici migliori per affrontare l’inverno.

Vediamo nel dettaglio i benefici dell’ananas!

Funge da agente antitumorale, infatti contrasta la crescita di cellule tumorali. Inoltre, la vitamina C al suo interno aiuta a proteggere dalle malattie cardiache.
Migliora ed aumenta la fertilità in uomini e donne grazie a vitamine e sali minerali.
La presenza del beta-carotene infine aiuta a prevenire l’insorgere di asma.

Come pulire l’ananas

Come si pulisce questo frutto? Non lasciamoci ingannare dalla complessità della sua buccia, pulirla è davvero semplice.
Anzitutto dobbiamo verificare se il frutto è maturo. Se presenta varie sfumature di arancione e se le foglie del suo ciuffo si staccano facilmente allora il nostro frutto è pronto per essere gustato!

Ecco come procedere:

  • Eliminiamo il ciuffo, strappandolo con le mani o tagliandolo con un coltello. Facciamo lo stesso anche con la base.
  • A questo punto manteniamo il frutto in verticale sul tagliere ed eliminiamo la buccia facendo dei tagli in verticale.
  • Rimuoviamo dalla polpa tutte le parti scure della buccia.
  • A questo punto l’ananas è pronto per essere tagliato!

Il taglio dell’ananas

Ananas a spicchi

Per prima cosa tagliamo a metà l’ananas disposta in verticale sul tagliere e dividiamo nuovamente a metà i due pezzi tagliati, ottenendo così quattro spicchi.
Dopo aver eliminato la parte interna di ciascuno spicchio, tagliamolo a piccoli pezzi, dello spessore che preferite.

Ananas a fette rotonde

Con l’aiuto di un levatorsoli, rimuoviamo il centro dell’ananas: infiliamolo al centro partendo dall’estremità, raggiunta la metà estraiamo e procediamo allo stesso modo con la seconda estremità.
A questo punto procediamo tagliando il frutto in orizzontale, otterremo delle vere e proprie rondelle con un buco all’interno.

Ecco quindi i metodi per pulire e tagliare l’ananas!
Se è il tuo frutto preferito non puoi perderti la nostra insalata di riso o provalo al forno!

Frutta esotica al supermercato

I 5 frutti esotici perfetti per la stagione fredda

Novembre è ormai arrivato! Abbiamo lasciato alle spalle la calda estate ed i paesaggi tropicali per avvolgerci in calde coperte e ricaricare le nostre energie.

L’autunno e l’inverno mettono a dura prova il nostro sistema immunitario, per questa ragione è sempre meglio assumere le giuste sostanze nutritive per far fronte a influenze o malessere fisico. Inoltre, il cielo spesso grigio, la pioggia e il freddo tendono, secondo diversi studi, a renderci meno produttivi e più tristi, portando il nostro umore ad un basso livello.

Se anche tu ti senti così in questi mesi freddi allora questo è l’articolo che fa per te!

McGarlet negli anni ha avuto modo di vedere e provare diversi frutti da tutto il mondo, scoprendo che esistono dei frutti esotici che non solo sono ricchi di vitamine ma possono anche, grazie alle loro proprietà, migliorare il nostro umore.

Ecco la top 5 di McGarlet:

5. Cherimoya

Dolce e cremosa, la cherimoya contiene molta acqua e altri numerosi nutrienti. In particolare, presenta molta vitamina C. Questa vitamina è una delle più importanti per la salute in quanto contribuisce nella funzione immunitaria, di produzione di collagene e anche come antiossidante.
La presenza di questa importante vitamina non è però l’unico beneficio del gustoso frutto esotico, infatti la cherimoya, grazie alla presenza di antiossidanti è utile per preservare l’organismo dall’invecchiamento precoce.

4. Mango

Ottima fonte di vitamina C, il mango ha proprietà antinfiammatorie e antimicrobiche, dovute alla presenza di flavonoidi.
Si presenta anche come un valido alleato nel caso di ritenzione idrica grazie alle sue proprietà diuretiche e lassative. Inoltre, se spesso vi capita di essere stressati, il mango è perfetto contro lo stress! È molto utile negli stati di convalescenza e stress fisico, apportando la giusta quantità di energia e riducendo stanchezza e spossatezza.
Se non sapete come sbucciarlo, ecco i nostri consigli per farlo in pochissimo tempo e gustarlo al meglio!

3. Ananas

Questo frutto esotico è particolarmente indicato in caso di raffreddore! Grazie ad una sostanza chiamata bromelina (un enzima proteolitico), l’ananas facilita il drenaggio dell’attività infiammatoria, facendo in modo che i cibi vengano assimilati e potenziando gli effetti antibiotici.

2. Kumquats

Originari della Cina e dell’Indocina (da cui prendono l’appellativo di “mandarini cinesi”), questi frutti esotici presentano proprietà simili a quelle degli agrumi. Quattro di questi piccoli frutti contengono tutta la vitamina C necessaria in un giorno.
La presenza di calcio, ferro e manganese li rendono fondamentali per il rafforzamento delle ossa e del sistema immunitario.
Si possono mangiare anche con la buccia, che contiene fibre in abbondanza. Per mangiarli è sufficiente lavarli. Per più golosi, si può anche realizzare una deliziosa marmellata, perfetta per una colazione salutare.

1. Kiwi

Al primo posto c’è il kiwi! Questo frutto è fra tutti quello che presenta una più alta densità nutritiva. Apporta dunque vitamine e minerali in abbondanza, fondamentali per il nostro organismo.
Essendo ricco di vitamina C, è indispensabile per il corretto funzionamento del nostro sistema immunitario.
Durante l’autunno e l’inverno si consiglia un kiwi medio/grande al giorno per fornire al corpo l’intero fabbisogno di vitamina C, avendo dunque una solida difesa contro virus e batteri.
Se siete a dieta nessun problema, il kiwi fornisce pochissime calorie (44 kcal per 100 grammi) e dona anche un senso di sazietà.
Provali anche sottoforma di smoothies, per fare il pieno di energie.

Se sei curios* scopri quali sono i frutti esotici con più vitamina C , quelli che apportano più benefici e…quelli più strani!

Frutto combava

Combava: un frutto esotico particolare

La combava è un agrume tutt’altro che conosciuto e, almeno in Europa, ancora poco commercializzato. Eppure in Asia questo piccolo frutto verde e gibboso è da sempre un’importante spezia.
Il nome scientifico della combava è Citrus hystrix, e già il latino esprime molto del suo aspetto. Un arbusto spinosissimo, come un istrice appunto, difficile da avvicinare e con frutti verdi, piccoli e rugosi dalla polpa acida e immangiabile. I popoli asiatici ne hanno ricavato una spezia che ripercorre quei sapori acidi e profumati che spesso caratterizzano la cucina e le bevande di questi popoli.

Le origini della combava

L’origine della combava non è certa. Secondo alcuni botanici potrebbe essere il risultato di una ibridazione tra cedro e limetta, secondo altri si tratterebbe invece di una mutazione genetica della limetta soltanto, quindi senza necessità di incrociarsi con un’altra specie.
Fatto sta che già all’epoca delle colonizzazioni europee nei territori asiatici questa pianta era ben conosciuta e utilizzata dai popoli locali. Il nome combava alcuni lo attribuiscono ad una generalizzazione fatta dagli europei, dando al frutto il nome della terra in cui lo conobbero, quella Sumbawa, isola a est di Bali, allora chiamata proprio Combava.

La pianta

La pianta ha una diffusione che comprende la penisola sud-est asiatica, con Thailandia, Laos, Vietnam e gli arcipelaghi oceanici settentrionali della Malesia, Indonesia e Malaysia. Da qui la pianta venne introdotta in diversi luoghi del mondo ad opera degli europei. La sua coltura attecchì particolarmente nelle Isole Mauritius, tanto che oggi viene anche chiamata Papeda delle Mauritius.
Si tratta di un piccolo arbusto dal portamento irregolare. Molto spinoso e caratterizzato da una foglia particolare poiché oltre alla superficie fogliare vera e propria, ovale e allungata, è preceduta da un picciolo alato che è quasi di pari dimensione.

Pianta combava

Il frutto

Il frutto rimane verde anche a maturazione. Ha un’epidermide molto rugosa e globosa, spessa, con al proprio interno una polpa molto acida che non può essere ingerita.
Le parti utilizzate di questa pianta sono perciò la scorza essiccata e le foglie, da cui si ricavano polveri utilizzate come spezie sulle pietanze. La prima assume, una volta in polvere, un sapore agrumato e lievemente piccante. Per questo viene poi applicata alle più svariate pietanze, dall’aromatizzazione del pesce e delle carni fino ai dessert.
Anche le foglie sono commestibili. Sono doppie ed è possibile farle essiccare. Vengono utilizzate sia in polvere, per usi analoghi, che fresche. In questo ultimo caso le si può aggiungere alle insalate come aromatizzazione e spesso vengono utilizzate in infusione sia per bevande che per nelle acque di bollitura delle pietanze, come il riso, per donare il tipo sapore acido e agrumato.
La combava è anche famosa per le sue proprietà medicinali. Sia la buccia che le foglie sono ricche di composti chimici e oli essenziali che paiono conferirgli un effetto antisettico e antinfiammatorio. Nei mercati asiatici le foglie e le fettine essiccate di frutto di combava vengono addirittura venduti con il nome di jeruk obat, letteralmente “frutto medicinale”.

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Germogli di micro ortaggi

McGarlet presenta i micro-ortaggi superfood

McGarlet è sempre attenta alle novità e ai cambiamenti. Per questo ha deciso di introdurre dei micro-ortaggi superfood.
Nati e cresciuti in Italia, questi piccoli ortaggi nascono in coltivazioni idroponiche di ultima generazione.
Comprendono ortaggi, erbe aromatiche e spontanee che vengono raccolti dopo una settimana/venti giorni dopo la loro crescita, ossia in un periodo in cui non hanno ancora sviluppato le prime foglioline.

Il rispetto climatico e la sostenibilità ambientale sono i due valori cardine attorno cui si fonda la coltivazione di queste piantine. Usando il 90% di acqua in meno si genera un grande risparmio idrico, fondamentale data la crisi che si sta vivendo in quest’ultimo periodo.
La crescita in un ambiente deumidificato permette di avere un rapporto salubre e un’ottima espressione in termini di colore e sapore.

Sono molto utilizzati dai consumatori che li apprezzano in relazione al loro gusto e soprattutto alle loro proprietà.
Pur essendo molto piccoli, questi ortaggi hanno un elevato contenuto di vitamine e sostanze bioattive che superano di quasi dieci volte le quantità contenute nei normali ortaggi. Proprio grazie a questo fatto vengono chiamati “superfood”.
Per non perdere queste strabilanti proprietà è preferibile servirli crudi, come guarnizione o per salse fredde.
Sono molto amati anche dagli chef per le loro creazioni, per dare nuovi colori, forme estetiche e sapore a piatti buonissimi.

Vediamo insieme quali sono:

Acetosella
Il nome è dato dal suo sapore leggermente acidulo, che ricorda l’aceto. Viene usata per insaporire le insalate o per preparare determinati tipi di salse.

Amaranto
Caratterizzato da un vivo color porpora, l’amaranto viene utilizzato per esaltare le preparazioni conferendo un sapore acidulo ma delicato.

Basilico
Marchio della cucina italiano e dal sapore inconfondibile, questa pianta ha un sapore molto più intenso del normale basilico che conosciamo. Le sue foglie possono essere utilizzate integralmente e, se accostato a carni o insalate si può maggiormente sentire il suo sapore.

Borragine
Regina dei ripieni della cucina ligure è un’erba di campo dalle molteplici proprietà salutari.

Carota
Foglie molto delicate caratterizzano questa piantina che rilascia un leggero aroma di carota. Perfette per dare un tocco speciale alle insalate.

Cerfoglio
Il suo verde brillante e il sapore pervasivo contribuiscono a rendere il cerfoglio una pianta molto utilizzata dai grandi chef. Il suo retrogusto di anice lo rende delicato e versatile, perfetto per tante ricette!

Coriandolo
Una volta assaggiato il coriandolo è difficile dimenticarlo. Il suo sapore forte e inconfondibile è ideale per dare ai tuoi piatti un tocco esotico.

Crescione di ruscello
Conosciuto anche come crescione d’acqua è fondamentale per i piatti a base di carne, nelle tartare ma anche come accompagnamento per i formaggi grazie al suo sapore particolare: pepato e piccante.

Pak-choi rosso
Tipica erba cinese, il pak-choi ha un sapore molto leggero, si presta quindi sia a carne che al pesce.

Perilla
Anche se il suo secondo nome è “basilico giapponese” non ha nulla a che vedere col basilico vero e proprio. Il suo aroma ricorda la cannella ed è ideale con pesce, insalata e piatti freschi.

Pisello
Questa piantina presenta delle piccole foglie croccanti e gustose, che hanno un gusto delicato e fresco.

Ravanello china rose
Il suo colore unico lo differenzia dalle altre piantine, il gambo è rosa delicato che sfocia nel verde intenso delle foglioline. Se nei tuoi piatti serve una nota pungente e intensa, questa è la pianta che fa per te.

Ravanello sango
A differenza del precedente, questo ravanello è di colore viola e presenta un sapore forte e piccante.

Rucola
Il suo gusto deciso e leggermente amarognolo rendono questa piantina perfetta per i condimenti.

Senape rossa
Delicata e gustosa ha un retrogusto pungente e deciso, ideale per le zuppe e le insalate ma anche per farcire deliziosi panini.

Senape wasaby
Le sue foglie sono resistenti e succose, il sapore è piccante ed è adatta per accompagnare secondi di pesce e tartare di carne

Tagete
Color verde vivo, il suo sapore ricorda gli agrumi, per questo motivo è ideale per il pesce o per tartare di carne.

La nostra azienda non si occupa solo della vendita della frutta tropicale ma anche di questi micro-ortaggi, perfetti per realizzare piatti deliziosi.
I micro-ortaggi sono ideali in abbinamento anche alla frutta esotica di McGarlet, per creare ricette originali e particolari e per avere, in un unico piatto una grande quantità di vitamine e benefici per il nostro organismo.
Se sei curios* scopri la nostra classifica con i frutti con più benefici e quali sono i frutti con più vitamina C sul nostro sito!

Locandina McGarlet al Fruit Attraction a Madrid

McGarlet per la prima volta al Fruit Attraction di Madrid

Quest’anno, per la prima volta, McGarlet partecipa alla fiera Fruit Attraction di Madrid. Lo fa con l’intento di raccontare parte della sua storia e della sua filosofia, tenendo al centro la filiera.
Lo stand (padiglione 10, stand 10H02C), progettato proprio per questo scopo, ha come tema le finestre. Ciascuna di esse è stata acquistata in giro per il mondo durante viaggi e collezionata con cura. Esse vogliono essere non solo gli occhi dell’azienda sui Paesi da cui essa importa, ma anche lo strumento di contatto e di scambio come i rapporti che McGarlet da quasi un secolo tesse con i suoi partner. L’intento dell’azienda è infatti quello di lavorare sempre in un’ottica di valorizzazione dei prodotti e dell’intera filiera. Ogni finestra, proprio sulla base di questi presupposti, sarà l’opportunità di immergersi in alcune di queste nazioni.

“Per la prima volta quest’anno McGarlet si presenta alla fiera di Madrid. Lo facciamo, nonostante sia un momento delicato in cui sappiamo che il settore agricoltura si ritrova a fare i conti con problematiche sempre più complesse e difficili, con l’intento che l’azienda di famiglia porta avanti da quasi un secolo di essere il punto di incontro tra clienti e fornitori fornendo servizi di confezionamento, di maturazione e di logistica. È dal 1927 che lo facciamo e vogliamo continuare a farlo. A Madrid ci presentiamo con uno stand nuovo dove saranno presenti delle finestre sul mondo. Sono fondamentali per mostrare la visione di McGarlet nel presente, ma anche nel futuro. Comprendere le problematiche della filiera e indirizzare il mercato è sempre stato un nostro punto di forza, soprattutto in questi momenti; il nostro ruolo diventa fondamentale per i produttori. Riuscire a valorizzare tutta la produzione e a diversificare la clientela in base alle caratteristiche del prodotto.”

McGarlet è certa che questa sia la strada corretta per garantire sempre il miglior prodotto possibile che sia valorizzato al massimo sia per qualità che per filiera. È in quest’ottica che vengono intrapresi in continuazione viaggi tra i continenti: l’obiettivo è quello di conoscere i propri partner, capirne le abitudini, la cultura e l’ambiente ed instaurare un profondo rapporto.
Oltre che per le persone, l’azione aziendale è mossa da un profondo amore e rispetto anche per la natura, sempre nella consapevolezza di essere ospiti di un giardino globale che permette di parlare di “filiera globale” e non solo locale.

Per questo e con il suo sguardo McGarlet ha scelto di portare avanti una filosofia aziendale basata sul rispetto e sulla tutela dei lavoratori in Italia come nei Paesi produttori applicando, in accordo con loro, i migliori standard internazionali.
A livello formale sono molte le certificazioni che l’azienda vanta e che testimoniano la qualità dell’operato e dei prodotti. Scopri quali sono le certificazioni internazionali che l’azienda vanta.

Dal 4 al 6 ottobre vi aspettiamo presso il padiglione 10 allo stand 10H02C!

Pianta del lime verde

Lime: utilizzi e varietà del più tropicale degli agrumi

Il lime è probabilmente il più tropicale degli agrumi, tipico della cucina latinoamericana e asiatica e sempre più apprezzato anche in quella mediterranea.
Il piccolo agrume (Citrus aurantifolia) è, tra quelli coltivati, il più adatto alle condizioni ambientali equatoriali e tropicali, dove si trova una scarsa variabilità stagionale ed elevata umidità. Questa caratteristica gli deriva dalla provenienza (sud est asiatico) e gli ha valso l’enorme diffusione in tutti i Paesi tropicali del mondo.
In particolare, in Sud America, dove venne portato nel ‘500 dai portoghesi, e dove ormai costituisce un ingrediente essenziale della tradizione culinaria di moltissime aree del continente.

D’altra parte, però, per queste ragioni ha sempre trovato maggiori difficoltà nel diffondersi nei climi subtropicali, come quello mediterraneo o californiano, dove invece prosperano quasi tutte le altre varietà di agrumi.
La pianta del lime è piccola, raggiungendo i 3-4 metri di altezza, con una chioma espansa piuttosto irregolare e un apparato radicale molto profondo. Come per tutti gli agrumi le foglie sono sempreverdi e la fioritura avviene in maniera scalare e continuativa durante tutta la stagione primaverile ed estiva.
Il frutto è una bacca ovoidale, dalla buccia verde o leggermente gialla a maturazione, sottile e liscia. La polpa è di colore giallo verdognolo, dal sapore acido e amaro, differenziandosi proprio per questo dal nostro limone.

Gli utilizzi

Il lime è il tipico sapore acido di molte cucine tropicali, da quella asiatica a quella latinoamericana. Fondamentale per esempio nella preparazione di piatti di carne thailandesi o vietnamiti, o nel celebre cevice peruviano, il piatto di pesce fresco e crudo aromatizzato con il sapore di questo agrume. Anche nelle bevande il lime trova un grande utilizzo. In Asia per il tè, in America anche per cocktail alcolici come il Mojito.
Nella cucina mediterranea questo agrume può essere considerato un’alternativa al limone, per insaporire insalate e piatti di pesce e carne. A seconda delle varietà sarà in grado di apportare un gusto più o meno amaro e aspro, fornendo un’alternativa più esotica al condimento più classico.

Le varietà

Sebbene l’unico vero lime sia il Citrus aurantifolia, l’originale diffuso dai portoghesi dall’Asia secoli fa, oggi molte altre specie vengono identificate come varietà di lime.
Tra queste, diverse mostrano un migliore adattamento alle condizioni subtropicali, tanto da essere coltivate con successo sia in California che nel bacino del Mediterraneo, ampliando così l’areale di distribuzione di questo frutto e portandolo sempre più nella gastronomia non strettamente tropicale.

Limetta di Tahiti (Citrus latifolia)

Probabilmente un ibrido tra lime e limone, grazie alla sua adattabilità a climi più secchi e inverni più rigidi, è attualmente uno dei lime più coltivati in tutto il mondo. Il frutto è ovale, molto succoso e con un sapore meno acido e senza la classica nota amara. Detta anche limetta persiana, è diffusa, oltre che in California, nei climi subtropicali caldi del Mediterraneo e del Medio Oriente.

Limetta dolce pursha (Citrus limetta)

Un altro agrume assimilato al lime coltivato nelle aree mediterranee. Si presenta come una pianta molto compatta, con gli internodi corti e la foglia piccola. La fruttificazione è molto abbondante e il frutto a maturazione è di un colore giallo vivo. La sua caratteristica principale è la dolcezza della polpa che lo rende adatto al consumo fresco.

Limetta della palestina (Citrus limettoides)

Questa varietà è tipica delle regioni mediorientali, dall’India al bacino mediterraneo, capace dunque di resistere anche a periodi invernali freddi e al clima caldo e secco estivo. Il frutto è tondo con una buccia giallo paglierino. È molto succoso, con una polpa giallo chiara. L’acidità è molto bassa, così come quasi assente la nota amara. Per questa ragione può essere consumato anche fresco a spicchi.

Oltre a queste principali varietà esistono molteplici ibridi, selezionati dai vivaisti negli ultimi decenni, in grado di produrre frutti dall’epidermide più o meno colorata (dal giallo fino all’arancione carico) e dalla polpa dalle diverse tonalità di acido e amaro.

Il lime Italia

In Italia il lime fa parte di una schiera di colture tropicali che sempre più vengono adottate nelle regioni del Sud, e in particolare in Sicilia, Calabria e Puglia. Sia a causa dell’innalzamento delle temperature medie che del miglioramento delle conoscenze agronomiche e delle tecnologie agricole, i frutti tropicali stanno contribuendo fortemente a rivitalizzare le campagne di queste aree, fornendo un prodotto di elevata qualità che, rispetto a quello di importazione, può raggiungere il cliente finale a completa maturazione. La disponibilità di questo frutto copre un lasso di tempo piuttosto lungo, da luglio fino all’autunno.
I fornitori in esclusiva per McGarlet stanno procedendo in questo periodo alla raccolta di questo agrume. Il prodotto fa infatti parte della linea Figaro Filiera Italia.
I frutti raccolti per questa linea si caratterizzano per il grado di maturazione con cui vengono colti: al consumatore infatti viene consegnato un prodotto pronto da mangiare.

Nella linea McGarlet promuove la frutta tropicale prodotta nel nostro Paese. Un settore in espansione che sta giocando un ruolo fondamentale nell’economia agricola delle regioni meridionali e che sempre più è in grado di fornire un prodotto di primissima qualità.

Festival della Biodiversità 2022

La frutta di McGarlet al Festival della Biodiversità 2022

La frutta di McGarlet sarà presente in due eventi organizzati da Slow Food Milano, in occasione del XVI Festival della Biodiversità.

Il primo evento “Non mangiamoci l’Amazzonia” è una conferenza seguita da un delizioso aperitivo e si terrà lunedì 19 settembre alle 18:30 presso il MIC (Museo Interattivo del Cinema) in Viale Fulvio Testi 121 a Milano.

Il secondo evento “L’Amazzonia nel piatto” sarà una conferenza seguita da una cena a base di pietanze esotiche. All’incontro sarà presente Vittorio Castellani, conosciuto come Chef Kumalè e si terrà domenica 25 settembre alle 19:30 presso Cascina Parco Nord a Milano.

Il festival

McGarlet è particolarmente felice di partecipare, grazie ai suoi prodotti, al Festival della Biodiversità. La manifestazione verte infatti su alcuni princìpi fondamentali anche per l’azienda.
L’edizione 2022 ha come obiettivo quello di valorizzare l’Amazzonia partendo dagli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e dalla campagna “Ama la terra, Ama te stesso, AMAzzonia” di COSPE.
Tra gli obiettivi si sottolinea l’azione di sensibilizzazione circa lo stato di emergenza in cui si trova la Foresta e i popoli che la abitano. È fondamentale far capire, al maggior numero possibile di persone, che il suo destino, così come quello del resto del mondo, dipendono in modo concreto dall’azione quotidiana di tutti noi.
McGarlet per sua filosofia fonda i suoi rapporti commerciali sulla conoscenza diretta e personale dei produttori e della cultura e della società dei luoghi in cui essi vivono. A questo si aggiunge poi uno spiccato rispetto per la natura, nella consapevolezza che ciascuno di noi è un ospite di un giardino globale.

L’evento si colloca all’interno del palinsesto di Terra Madre, un evento internazionale organizzato da Slow Food Italia ogni due anni a Torino. Quest’anno si tiene al Parco Dora e ospiterà numerose comunità provenienti da tutto il mondo. Durante l’evento sono previste diverse attività quali conferenze e laboratori e c’è inoltre la possibilità per i produttori di valorizzare i loro prodotti in linea con la filosofia Slow Food: buoni, puliti e giusti.

Gli eventi Slow Food

L’intento dei due eventi proposti è proprio quello di far conoscere al pubblico la grande foresta oggetto del festival, cercando di sensibilizzare i presenti circa la sua tutela e la sua unicità che va preservata e valorizzata.

La cena, sarà preparata proprio secondo questi princìpi e in collaborazione con Slow Food, associazione internazionale no profit che si impegna a dare il giusto valore al cibo, rispettando i produttori, l’ambiente e valorizzando la biodiversità.

Il fatto che per la realizzazione delle ricette sia stata scelta la frutta di McGralert è motivo di orgoglio. Questa, per McGarlet sarà una splendida occasione per far conoscere non solo la bontà della propria frutta esotica, ma anche i propri valori, perfettamente in linea con lo spirito di Slow Food e del Festival della Biodiversità.

Banano di montagna maturo

Banano di montagna: il frutto esotico che forse non conosci

Conosciuto in America del Nord come Paw Paw, il banano di montagna è un frutto tropicale particolare dai molti benefici.
Il nome scientifico è Asimina triloba ma viene chiamato spesso banano di montagna perché resiste perfettamente alle basse temperature.
Il banano di montagna si presta molto bene alle temperature del Nord Italia, per questo viene coltivato anche nel nostro Paese, rispettando la natura.

Origini

L’albero da frutto del banano di montagna è originario del Nord America.
Più precisamente la sua origine si colloca tra la Florida e la regione dei grandi laghi, al confine con il Canada.
È noto già dall’età pre-colombiana, dove veniva ampiamente consumato dalle popolazioni native.
Furono i colonizzatori spagnoli e portoghesi a chiamare la pianta “Paw Paw” a causa della somiglianza dei frutti con la nota papaya.

Caratteristiche

Con il suo profumatissimo frutto, è una pianta che appartiene alla famiglia delle Annonaceae e non ama i climi troppo caldi. Grazie alla grande resistenza alle basse temperature questo frutto si presta facilmente alla coltivazione nel nostro Paese.
Non è una pianta imponente, mediamente si assesta sui 4/5 metri di altezza.
Le sue foglie hanno forma ovale e sono molto ampie e possono raggiungere i 30 centimetri di lunghezza. I fiori sono belli, carnosi e color porpora.

Il frutto ha la forma oblungo-cilindrica, lungo mediamente dai 3 ai 15 centimetri e largo dai 3 ai 10 centimetri, con peso medio di 250-300 grammi. Quando è maturo la buccia è liscia, poco spessa e verde chiaro, quasi giallo e assume sfumature color bronzo.
La polpa, bianco-panna nel frutto acerbo, è cremosa ed è di colore giallo striato o arancio nel frutto maturo.
Come la papaya, anche questo frutto contiene dei semi marroni e piuttosto grossi, simili ai fagioli.

Una volta che i frutti sono maturati, quando sono morbidi ed emanano un profumo intenso molto gradevole, si procede con la raccolta dell’Asimina che si effettua manualmente tra metà agosto e fine settembre. Occorre agire per tempo in quanto, quando la buccia comincia a scurirsi è segno che il frutto sta cominciando ad essere troppo maturo e c’è il rischio che nel giro di pochi giorni vada a male.

Benefici

Il banano di montagna si distingue dagli altri frutti esotici perché non contiene solo vitamine (A e C) ma anche delle proteine. Sono abbondanti anche i sali minerali, soprattutto magnesio, calcio e potassio. Per tutte queste ragioni, il paw paw è una preziosa risorsa in primis per gli sportivi, ma anche per chi si sente debole e ha bisogno di energia.

Come gustarlo al meglio

I frutti del banano di montagna sono molto dolci, si possono gustare in modo semplice, tagliandoli a metà e assaporando la polpa con un cucchiaino.
È ideale per chiunque voglia donare un gusto tropicale alla propria cucina, ottimo per una colazione e merenda fresca e gustosa, o semplicemente, l’ingrediente perfetto per dolci frullati, confetture o estratti.

È un frutto da mangiare con il cucchiaino come se fosse un dessert, impiegato in piatti prelibati e persino come gelato. La nostra scommessa è che il frutto possa diventare un appuntamento annuale, quando l’estate volge al termine, alla fine del mese di agosto, il banano riporta indietro nel tempo e lascia un ricordo dolce e pieno di energia.
Scopri la nostra ricetta dei Paw Paw Muffin!

McGarlet sostenitore della biodiversità

La salvaguardia della biodiversità è per McGarlet un’azione molto importante, poiché consapevole che, in un momento storico come questo, è fondamentale fare la propria parte per sostenere l’ambiente e garantire un sano equilibrio.
È in quest’ottica che l’azienda nel suo paniere conta oltre duecento referenze: accanto a frutti oggi sempre più famosi e richiesti come mango e avocado, ci sono prodotti più di nicchia come guava e, appunto, banano di montagna. È proprio in quest’ottica che McGarlet ha deciso di includere questa varietà tra i propri prodotti.
Introdurre il banano di montagna è dunque un modo per tutelare la biodiversità, permettendo inoltre a questa pianta poco nota di essere più conosciuta per le sue caratteristiche e i suoi frutti.

Insieme di frutti esotici

I nomi dei 3 frutti esotici che apportano più benefici alla salute

La frutta rappresenta un alimento essenziale in qualunque dieta sana ed equilibrata. Il suo consumo conferisce al nostro corpo grandi quantità di nutrienti e minerali, che ci permettono di migliorare la nostra salute e affrontare i giorni con maggiore energia.

Di varietà di frutti esotici ce ne sono molte ma, alcune più di altre si distinguono per la presenza di più caratteristiche nutritive. Vediamo quali sono i frutti tropicali che apportano maggiori benefici al nostro corpo.

3. Pompelmo

spicchi di pompelmo rosa

Al terzo posto si colloca il pompelmo. Grazie ai suoi alti livelli di vitamina C favorisce la crescita e la riparazione dei tessuti. Si presenta anche come ottimo alleato nelle diete di dimagrimento per via delle sue proprietà depurative e il suo basso livello calorico, accelera infatti la trasformazione dei grassi in energia.
Studi dimostrano inoltre che il consumo di questo frutto esotico migliora la salute della nostra pelle, apportando luminosità alla cute e prevenendo il suo invecchiamento.

Scopri informazioni in più sul pompelmo!

2. Ananas

ananas gialle su un tavolo

Al secondo posto c’è l’ananas, il delizioso frutto tropicale proveniente dall’America del Sud. Composto prevalentemente da acqua, è il frutto esotico più diuretico che esiste, aiutando ad eliminare liquidi e tossine dell’organismo. Contiene un alto contenuto di fibre, riducendo l’infiammazione dell’intestino.
Apporta inoltre minerali essenziali di cui il nostro corpo ha bisogno, ossia il magnesio, il potassio e il ferro. Contiene poi la bromelina, una sostanza che favorisce la coagulazione del sangue e rafforza il nostro sistema immunitario.
Insomma, non può proprio mancare nella tua dieta. Il sapore tropicale e fresco lo rendono perfetto per essere mangiato durante l’estate, sia da solo che in numerose ricette deliziose.

Scopri la nostra ricetta con l’ananas!

1. Avocado

avocado verde e maturo

Infine, in testa alla classifica c’è un frutto che al giorno d’oggi spopola sempre più anche in Italia, è infatti uno dei frutti esotici maggiormente mangiati dagli italiani.

Frutto originario del centro America, l’avocado è considerato uno degli alimenti più nutritivi che esistono. È un alimento molto ricco di antiossidanti, per questo motivo il suo consumo aiuta a prevenire l’invecchiamento prematuro della pelle.

Contiene anche dei grassi monoinsaturi, che sono considerati grassi salutari per l’organismo e che ci apportano energia. Inoltre, grazie all’alto contenuto di potassio è possibile ridurre la pressione e prevenire malattie relative all’apparato circolatorio.
Grazie al suo colore caratteristico l’avocado dona un tocco sgargiante a qualunque piatto ed è l’accompagnatore perfetto di insalate o toast. Si utilizza inoltre per preparare la salsa guacamole, che conferisce ai piatti un sapore tanto intenso quanto esotico.

Scopri 5 ricette con l’avocado!

Fai il pieno di energia e di benefici anche tu gustando della deliziosa frutta esotica!
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Scopri anche la nostra top 5 dei frutti esotici con più vitamina C!

McGarlet da anni si occupa di distribuzione di frutta esotica nelle migliori GDO nazionali! Cerca il nostro logo nei supermercati e scopri i sapori esotici che ci distinguono.

Mango aperto a cubetti

Come si mangia il mango: i consigli di McGarlet

Portato dall’India all’est asiatico nel IV a.C., fu introdotto nel X secolo in Africa Orientale dai mercanti arabi e, successivamente, i Portoghesi lo esportarono in America del sud ai primi del ‘600, diffondendosi poi in tutti i Paesi del mondo che hanno potuto gustare il buonissimo frutto esotico da solo e in deliziosi piatti e ricette.
Decidere di mangiarlo può rivelarsi un’ottima idea, si tratta di un frutto eccezionale anche dal punto di vista nutrizionale. È ricco di sostanze benefiche quali sali minerali, vitamine e fibre, che lo rendono un toccasana per la salute e per contrastare diverse patologie.
Il mango è un frutto per la maggior parte composto da acqua, il che lo rende un alimento perfetto per prevenire la ritenzione idrica. Inoltre tende a saziare, dunque è perfetto per chi vuole dimagrire.

Essendo un frutto molto versatile si può gustare in molte forme diverse.
Ti sei mai chiesto come mangiare questo frutto esotico?

Molte sono le persone che se lo domandano, anche in relazione agli ingredienti da abbinare per esaltarne il sapore.

Ci sono diversi modi di mangiarlo e beneficiare delle sue proprietà. Che sia in insalate, frullati o al naturale, è un frutto delizioso che potrete gustare come preferite.

Come tagliare il mango

Prima di mangiarlo è necessario comprendere come si taglia.
Se si vuole sfruttare al meglio tutta la polpa ed evitare di sporcarsi troppo le mani, il modo migliore per tagliarlo è quello di farlo a cubetti.
È il modo migliore per imparare come tagliare il mango e gustarlo al naturale. Serve solo un cucchiaio e seguire i seguenti passaggi:

  • Tagliare il mango a metà in senso verticale, avendo cura che entrambe le metà abbiano lo stesso spessore
  • Prendere una delle due metà e con un coltello e fare delle linee verticali nella sua polpa. L’importante è non fare dei tagli troppo profondi ed evitare che il coltello tocchi o fuoriesca dalla buccia.
  • Una volta fatte le linee verticali procedere con quelle orizzontali, realizzando così una sorta di scacchiera con tutti i quadrati ben marcati.
  • Una volta fatto basterà spingere la buccia verso l’interno affinché la polpa si apra e i cubetti si dividano bene.

Ora puoi gustare il tuo mango!

Idee e ricette

Adesso che sai come tagliare il mango ti presentiamo alcune idee di ricette gustose che sono facili e rapide da preparare.
Puoi realizzare una deliziosa macedonia di frutta, aggiungendo il mango potrai dare un tocco esotico. Approfittando delle calde giornate potresti anche preparare delle buonissime insalate, come antipasto o come spuntino veloce.
Sui dolci avrete davvero l’imbarazzo della scelta! Grazie al suo sapore e alla sua consistenza questo frutto si presta molto bene alla preparazione di desserts, ad esempio cheesecake, torte, biscotti, semifreddi, sorbetti… sono proprio tante le opzioni da scegliere.

Ecco alcune delle nostre ricette:

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Frutti esotici colorati al mercato

I 4 frutti esotici più mangiati in Italia

La frutta esotica ha ormai ufficialmente conquistato un posto sulle tavole degli italiani. Molto colorati, i frutti esotici possiedono numerose proprietà e benefici, fornendoci vitamine e sali minerali.
Si prestano a numerose ricette e soddisfano anche i palati più esigenti o quelli sempre alla ricerca di qualche nuovo sapore.

McGarlet da anni è leader dell’importazione della frutta esotica, della quale mantiene sempre la migliore qualità, prestando la massima attenzione in ogni passaggio.
Per questa ragione tende ad aggiornarsi sempre su ogni cambiamento, soprattutto nell’ambito relativo ai consumi dei frutti tropicali.

Quali di questi frutti esotici sono più consumati in Italia?
Basandoci sui dati forniti da CSO Italy di Ferrara, esposti al Tropical Fruit Congress che si è tenuto a Macfrut, nell’ultima giornata della fiera di Rimini (6 maggio 2022), abbiamo stilato una classifica dei frutti più consumati nel nostro paese.

 

3° posto a pari merito: papaya e cocco

 

Papaya grande tagliata            

 Noce di cocco fresca e aperta
A pari merito, al terzo posto, con il 2% del totale dei consumi di frutta tropicale si collocano la papaya, chiamata anche “frutto degli angeli”, e il cocco.

Ricchissima di vitamina C, la papaya svolge una funzione antiossidante e favorisce sia la digestione che la regolarità dell’intestino.
Ideale per combattere la stanchezza e per rinforzare il sistema immunitario, è ottima per diverse ricette, soprattutto quelle dolci, per dare un tocco esotico e fresco.

Profumatissimo e dal sapore inconfondibile, il cocco è molto utilizzato in diverse varianti. Si può usare sotto forma di farina per realizzare dei biscotti, oppure si può semplicemente bere dalla sua noce, per assaporarlo al meglio.

 

2° posto: mango

 

Mango esotico fresco
Dopo l’avocado, con il 20% il mango entra a far parte della classifica. Da qualche anno questo frutto esotico è protagonista di molte ricette degli italiani. Abbinato al dolce, al salato, come gelato, sorbetto… perfetto in ogni occasione, soprattutto in estate.
Il buon contenuto di fibre promuove e facilita la normale motilità e regolarità intestinale. È ricco di fibre ed è costituito prevalentemente d’acqua: caratteristiche che gli conferiscono proprietà purificanti, lassative e diuretiche.

 

1° posto: avocado

 

Avocado verde tagliato a metà

 

A guidare la classifica è l’avocado, con ben il 41% del totale dei consumi di frutta tropicale.
Daria Lodi, analista dell’osservatorio CSO Italy, ha affermato che “Tra il 2020 e il 2021 il consumo di avocado nelle famiglie italiane è aumentato in volume da 400 g a 2,5 kg, con una crescita sbalorditiva del 18%”.
Un frutto in rapida crescita, nel nostro territorio è consumato soprattutto in Sardegna e in generale tutto il Centro Italia dove si registra una penetrazione di mercato del 32% con una crescita, rispetto allo scorso anni, del 74%. Il consumo di avocado cresce, anche se in misura minore, anche nel Nord Ovest (+33% con uno share nel 2021 del 30), al Sud e in Sicilia (+23% con una penetrazione del 17%) e nel Nord Est (+19% e uno share del 21%).

Non solo nel nostro Paese, si prevede che nel 2030 potrà diventare il frutto più mangiato al mondo.
Come mai tutti impazziscono per l’avocado? La risposta è molto semplice: è un frutto che presenta molte proprietà benefiche ed è adatto a diverse tipologie di diete, tra cui anche quelle vegane e vegetariane.
Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti è perfetto per chi segue una dieta controllata e bilanciata, combatte il processo di invecchiamento e facilita il processo digestivo a causa del buon contenuto di fibre. Essendo ricco di potassio è utile per ridurre la pressione sanguigna, soprattutto in questo periodo in cui le giornate sono molto calde.

Oltre ai frutti citati ce ne sono molti altri che stanno conquistando le cucine italiane e non solo. Ne sono un esempio l’ananas, il lime, la maracuja, il passion fruit, i litchis, il melograno e molti altri.

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una maracuja rossa, una maracuja gialla ed una granadilla

Qual è la differenza fra maracuja, passion fruit e granadilla?

Sono tutti frutti rotondi, dai colori accesi e con una polpa morbida e piena di semi, apprezzati per il profumo intenso e caratteristico, per cui vengono spesso utilizzati nella produzione di succhi, gelati e altri preparati per uso alimentare. A questo scopo sono coltivati in diverse regioni subtropicali e tropicali di tutto il mondo. Sembrano molto simili fra loro, ma spesso si crea confusione, oggi andremo a scoprire qual è la differenza fra maracuja, passion fruit e la granadilla.

Maracuja, passion fruit o frutto della passione sono sinonimi che indicano una pianta del genere passiflora dal nome scientifico Passiflora edulis.
Sono perciò una sola specie che però presenta due varietà con caratteristiche visive e gustative differenti, in maniera simile alle mele che possono avere frutti di colore rosso, giallo o verde pur appartenendo alla stessa specie.

Le varietà principali di maracuja sono due:

  • Maracuja gialla (Passiflora edulis var. flavicarpa)
  • Maracuja rossa (Passiflora edulis var. edulis)

Maracuja Gialla

maracuja gialla

Come lascia intendere il nome, questa cultivar di passion fruit è caratterizzata da una buccia di colore giallo chiaro molto intenso, una polpa arancione ed una dimensione maggiore rispetto alla variante rossa ed un sapore leggermente più aspro.

Maracuja Rossa

maracuja morada

Chiamata anche maracuja morada questa varietà è caratterizzata da una buccia di colore rosso scuro tendente al viola, ha una pezzatura minore, un sapore più tendente all’acido. La polpa è di un colore variabile tra il verde ed il giallo ed ha un profumo dolce molto intenso e caratteristico.

Granadilla

polpa di granadilla

A differenza delle due passiflore precedenti la granadilla appartiene ad una specie differente ovvero Passiflora ligularis.
Il frutto assomiglia in parte a quello della P. edulis, ma si differenzia per via della buccia di colore arancione intenso, una polpa dalla consistenza simile ma un colore meno intenso, quasi tendente al grigio, ed un sapore più dolce ed intenso.

Rispetto alla maracuja la pianta di granadilla è più sensibile: soffrendo di più l’afa e gli sbalzi di temperatura, la sua coltivazione fatica a diffondersi nell’area mediterranea, dove invece il frutto della passione cresce lussureggiante.

Il nostro produttore BeFruit da tempo coltiva nei suoi appezzamenti in Sicilia entrambe le varianti di Maracuja sopra citate.
Scopri di più sulle cultivar di Befruit.

Scopri di più su come mangiare il passion fruit.

passion fruit tagliato con polpa gialla

Frutto della passione: consigli su come tagliarlo e gustarlo

Il frutto della passione possiede numerose proprietà benefiche, contiene acqua, vitamine A, B, C ed E, proteine, zuccheri, sali minerali, carboidrati e fibre alimentari.
Originario del Brasile e coltivato in paesi dal clima tropicale, fra cui anche il sud Italia, il passion fruit è perfetto per la preparazione di numerose ricette.
Scopri il passion fruit della linea italiana Figaro di Mc Garlet!

Il frutto esotico è presente in due diverse varianti: una rossa, la cui forma ricorda quella di una prugna ed una , leggermente più grande e simile ad un limone.

Passio fruit rosso

passion fruit giallo

Come capire se è maturo

Può anche essere mangiato così com’è, per assaporarlo al meglio è necessario che il frutto sia maturo. Capirlo è molto semplice, se la buccia si raggrinzisce leggermente allora significa che la polpa sarà dolce al punto giusto. Per fare un ulteriore controllo si può inoltre agitare il frutto e verificare la quantità di liquido e di semi presenti al suo interno: se ce ne sono molti ci sarà molta più polpa da gustare.
Anche l’olfatto gioca la sua parte, se il frutto avrà un buon profumo, dolce ed intenso, allora sarà maturo e pronto per essere consumato.

Il taglio

Come prima cosa occorre lavare il frutto, azione fondamentale per eliminare batteri o insetti rimasti sulla buccia. Dopo aver lavato il passion fruit bisogna tagliarlo a metà, cercando di non far fuoriuscire il delizioso succo. Con l’aiuto di un cucchiaio rimuoviamo la polpa di colore giallo presente al suo interno, evitando di grattare troppo forte la parte bianca dal sapore più amaro.

Idee su come gustarlo

Una volta rimossa la polpa è possibile realizzare diverse ricette, dolci ma anche salate!
Ecco le idee che proponiamo:

  • Succo di passion fruit
    Filtrando la polpa di più passion fruit è possibile creare un fresco succo, ottimo da solo o aggiunto ad un frullato per dare un tocco esotico.
  • Cocktail al passion fruit
    Grazie al suo inconfondibile sapore la maracuja si presta bene nella realizzazione di cocktail dal tono esotico e tropicale. Prova la nostra ricetta del mojito passion fruit!
  • Yogurt e passion fruit
    Mescolato allo yogurt bianco è perfetto per una deliziosa colazione o per una fresca merenda dal sapore tropicale.
  • Abbinato al pesce
    Anche se l’abbinamento può sembrare inusuale, il passion fruit è ottimo se abbinato al pesce.

Se sei curioso, scopri anche perchè si chiama passion fruit!

frutti esotici papaya kiwi e arance con vitamina C

Dove si trova la vitamina C: top 5 dei frutti esotici che la contengono

La vitamina C, conosciuta anche come acido L-ascorbico, è una molecola molto diffusa e importante per il nostro sistema immunitario, mangiare bene permette al nostro fisico di avere una marcia in più ed essere anche più resistente, per questo, per stare meglio mangiamo il classico frutto che la contiene: l’arancia.
In realtà, questa vitamina non è presente solo nelle arance, esistono infatti alcuni frutti esotici che hanno un elevato apporto di vitamina C, addirittura superiore a quello dell’arancia. Tali frutti sono perfetti per un’alimentazione corretta, sana ed equilibrata!

Ecco la nostra top 5 dei frutti esotici con più vitamina C:

Pomelo esotico giallo maturo su un albero

Il pomelo

Al quinto posto abbiamo il pomelo, che presenta 57 mg di vitamina C (per 100 grammi di frutto). Frutto esotico poco calorico, presenta molta acqua e fibre, per questo previene la disidratazione e aiuta a recuperare i liquidi persi. Grazie alla vitamina C il pomelo è un ottimo alleato contro il raffreddore e per contrastare lo stress psicofisico!

La papaya

A superare di poco il pomelo con 60 mg di vitamina C (per 100 grammi di frutto), c’è la papaya, che si colloca al quarto posto. Questo frutto è in grado di velocizzare la digestione dato che contiene degli enzimi proteolitici, per questo motivo è consigliabile mangiarla prima dei pasti. Viene chiamata inoltre “frutto della vitalità” a causa della sua azione revitalizzante, utile quindi per combattere la stanchezza e rimineralizzare l’organismo.

I litchis

In terza posizione ci sono i litchis. Questi piccoli frutti presentano una polpa bianca e succosa che contiene ben 71,5 mg di vitamina C (per 100 grammi di frutto). Contrastano l’aumento del peso, essendo ricchi di acqua. Sono degli ottimi sostenitori del sistema immunitario, fungendo da antiossidanti e perfetti per le persone a dieta.

Il kiwi

Con ben 161,3 mg di vitamina C (il doppio dell’assunzione giornaliera raccomandata), c’è il kiwi nella sua variante gialla, da solo contiene la quantità di vitamina C presente in quattro arance!
Rispetto alla sua variante verde, il kiwi giallo è molto più dolce, la vitamina C presente al suo interno contribuisce alla formazione di collagene una sostanza che mantiene la nostra pelle tonica ed elastica.

La guava

Insieme di guava verde esotica

Infine, al primo posto c’è la guava. Una porzione di questo frutto di 100 grammi rifornisce il nostro corpo di 228,3 mg di vitamina C.Chiamata anche Guayaba, questo frutto è tipico dei paesi asiatici ma fortunatamente è reperibile anche in Italia. Sotto la sua buccia di colore verde chiaro, giallo o marrone, la guava nasconde moltissime proprietà. Ottima per contrastare i malanni stagionali, permette anche di tenere sotto controllo la pressione sanguigna, prevenire gravi malattie ed è anche un buon rimedio contro il mal di denti: allevia il dolore e disinfetta!

Fai il pieno di vitamina C da McGarlet e scopri i nostri prodotti!

volontario della dispensa sociale

La Dispensa Sociale di Bergamo e la lotta agli sprechi nel settore ortofrutticolo

Lo spreco alimentare è un problema sempre più diffuso sia in Italia che nel Mondo.McGarlet ha deciso di fare la sua parte, facendosi coinvolgere in un progetto locale di importanza sociale.
Prima di iniziare, come dice Sun Tzu, bisogna conoscere il proprio “nemico”; guardiamo allora alcune informazioni su questo problema.

Dati sullo spreco alimentare

A differenza dell’ultimo biennio, lo spreco alimentare domestico sta risalendo, come attesta il Rapporto “Il caso Italia” 2022 di Waste Watcher International (riferito al 2021), diffuso in occasione della 9^ Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, per iniziativa della campagna Spreco Zero di Last Minute Market e dell’Università di Bologna, su monitoraggio Ipsos.
I dati di quest’anno indicano che buttiamo in media 595,3 grammi pro capite a settimana, ovvero 30,956 kg annui: circa il 15% in più rispetto al 2021 (529 grammi settimanali).
Il valore dello spreco alimentare nelle nostre case raggiunge quindi i 7,37 miliardi di euro: una cifra vertiginosa, praticamente il doppio della cifra stanziata dal Governo per sostenere il contrasto al caro energia, e coincide con lo spreco annuale di 1.866.000 tonnellate di cibo, solo nelle nostre case. Includendo anche lo spreco alimentare delle filiere – produzione/distribuzione/commercio – che pesa 5.164.928 tonnellate, si raggiunge uno spreco nazionale di cibo del valore di € 10.444.931.606, quasi 10 miliardi e mezzo,  il valore dell’ultima manovra per le infrastrutture italiane (dati Dipartimento Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna su rilevazioni Istat / Waste Watcher per campagna Spreco Zero).

L’indagine 2022 Waste Watcher indica che nella classifica degli alimenti sprecati più spesso svetta la frutta fresca (27%), seguita da cipolle, aglio e tuberi (17%), pane fresco (16%), verdure (16%) ed insalata (15%).

McGarlet e la Dispensa Sociale di Bergamo

Grafico del Report d’Impatto 2021 della Dispensa Sociale di Bergamo

Osservando questi dati McGarlet ha quindi deciso di sposare la causa della Dispensa Sociale di Bergamo, un progetto portato avanti dalla Cooperativa Sociale Namastè, che si impegna nel diminuire lo spreco alimentare nella bergamasca, attraverso attività che favoriscono l’accesso al cibo per le persone che ne hanno bisogno.

cassette di angurie donate da McGarlet

All’atto pratico, grazie ad una serie di volontari ed i loro mezzi, la Dispensa Sociale si reca presso i  mercati, i supermercati e i negozi, ritira i prodotti in via di scadenza che verrebbero buttati e li ridistribuisce alle persone che ne hanno più bisogno.
L’attività impegna questi benefattori per quasi 3.000 ore complessive in un anno! Uno sforzo lodevole che dimostra appieno la loro determinazione e l’altruismo di questo progetto.
Difatti la Dispensa Sociale di Bergamo, assieme a molte altre aziende del settore, GDO, Ortomercato di Bergamo e privati, è riuscita a raccogliere più di 74 tonnellate di frutta e verdura solo nel 2021, che sono poi stati distribuiti ai più bisognosi.

I prodotti del reparto ortofrutticolo hanno composto il 72% del peso dei beni raccolti dalla Dispensa Sociale, dimostrando che questo settore è quello più colpito dallo spreco alimentare ed in quanto tale quello che potenzialmente può aiutare di più.

Anche McGarlet ha deciso  di aiutare questa nobile causa e si impegna, a piccoli passi, a limitare il più possibile gli sprechi. Si sforzerà sempre più nel dare alla Dispensa Sociale i suoi prodotti a fine vita per aiutare i più bisognosi.
Quello che la McGarlet può fare, lo farà.

Una delle mission di McGarlet è la riduzione dell’impronta ecologica dell’azienda e l’aumento della sostenibilità dei nostri processi, azzerando l’uso di plastica nel packaging della nostra frutta esotica e rispettando l’ambiente ed i lavoratori dei paesi produttori, seguendo i protocolli internazionali e acquisendo le certificazioni di qualità più importanti.

Scopri di più sulla Namastè Cooperativa Sociale e la sua Dispensa Sociale, anche tramite il Report d’Impatto 2021, con tutti i dati riguardanti il progetto del 2021.

alcuni avocado hass su albero

Avocado Hass, una perla del tropicale siciliano

Nei terreni del nostro fornitore esclusivo BeFruit è periodo di avocado, ed in particolare è in corso la raccolta della varietà Hass.

L’avocado Hass è una delle varietà più richieste sul mercato e nelle sue piantagioni italiane ha un periodo di produzione tipicamente invernale. Partendo da dicembre la raccolta continua fino a marzo circa, quando poi verrà sostituito sul mercato da una sua sottovarietà, la Lamb-Hass che invece matura in primavera.
La pianta di avocado Hass è molto resistente ed adattabile, caratteristiche che ne hanno permesso la diffusione a livello mondiale:è, infatti, forse la varietà più coltivata globalmente.

Le origini

Questa varietà è stata selezionata, quasi per caso, a Los Angeles nel 1926, da un agricoltore americano, Rudolph Hass.
Dopo una serie di peripezie agronomiche, Rudolph si ritrovò praticamente fallito, con una sola pianta di avocado delle centinaia che aveva acquistato con tutti i suoi risparmi.
Tuttavia, da quell’unico fortunato alberello, dalle caratteristiche produttive quasi miracolose per la varietà di allora, derivano tutte le piante di Avocado Hass dei giorni nostri e Rudolph riuscì a rimettersi in piedi e, anzi, fare fortuna!

Le caratteristiche dell’avocado Hass

Il frutto di questa varietà pesa mediamente 300 grammi ed è caratterizzato da una buccia particolarmente rugosa che quando raggiunge piena maturazione, assume una colorazione quasi viola scura.
La polpa è di colore giallo intenso e di consistenza cremosa e con un dolce sapore caratteristico.
Come tutte le varietà di avocado è molto versatile in cucina e non solo, possiede infatti innumerevole diversità di usi, dall’alimentare alla cosmesi.

Le proprietà organolettiche

La componente più caratteristica di questa varietà è l’alto contenuto di lipidi che, a piena maturazione, raggiungono circa il 20% della massa totale, rendendolo uno dei frutti più nutrienti al mondo.Possiede anche un elevato contenuto di vitamina E, con proprietà antiossidanti liposolubili in grado di ridurre i radicali liberi del nostro organismo.

La linea McGarlet dedicata al tropicale Italiano nasce per valorizzare e promuovere l’agricoltura italiana che sta raggiungendo livelli sempre più importanti. La frutta tropicale coltivata in Italia può raggiungere un grado di maturazione estremamente elevato prima della raccolta. Questo permette di offrire al consumatore finale un prodotto ready to eat dalle altissime proprietà organolettiche.

Scopri altri prodotti a marchio Mc Garlet.

Luca Garletti

Ciao Luca

E’ con immenso dolore che McGarlet annuncia la morte di Luca Garletti, CEO dell’azienda.

 

Chi ha avuto l’occasione di conoscerlo sa che descrivere in poche righe Luca Garletti è tutt’altro che semplice.
Il CEO di McGarlet è stato per tutti un punto di riferimento, un vero e proprio audace timoniere capace di tenere e indicare la rotta maestra anche nelle condizioni più difficili.

Uomo tenace e determinato, di solidi princìpi e dall’intelligenza istrionica, come “pirata” esploratore e ispiratore dell’azienda, ha sempre viaggiato in lungo e in largo, innanzitutto per conoscere le persone, per ascoltarne e rispettarne la cultura, i pensieri, il territorio, e per tessere con loro lavoro e sogni.

Lo sguardo di Luca Garletti, ha saputo proiettare l’azienda nel futuro, grazie alle forti radici piantate nella terra: un profondo amore e rispetto per l’ambiente, per l’ecosistema del pianeta, nella consapevolezza di essere ospiti di un giardino globale.

Per questo e con il suo sguardo McGarlet ha scelto di portare avanti una filosofia aziendale basata sul rispetto e sulla tutela dei lavoratori, in Italia come nei paesi produttori, applicando, in accordo con loro, i migliori standard internazionali.

Ad ogni ritorno dai suoi viaggi, Luca sapeva come portare nuova linfa in azienda: estroverso, geniale, a volte spigoloso, fiero esploratore da zaino in spalla e umiltà di cuore, sensibile tessitore di relazioni tra continenti. In cerca dell’armonia e della bellezza con il respiro del mondo.

La famiglia, gli amici e l’azienda, come anche l’intero settore, possono ora percorrere il sentiero aperto da una guida forte e visionaria.

Ciao Luca.

 

 

La famiglia, l’azienda e i dipendenti tutti chiedono, e per questo ringraziano, il dovuto riserbo per la dolorosa scomparsa che vuole essere vissuta con riservatezza ed intimità.

 

paesaggio con piantagione avocado

McGarlet in visita ai produttori di Malaga

McGarlet seleziona i propri fornitori con grande cura. Siamo stati a Malaga, nella località di Velez, per visitare di persona le tenute di un nostro fornitore e di una nuova azienda pronta ad entrare nel nostro circuito per avocado e dragon fruit. E’ solo camminando tra le piante insieme all’agricoltore che si afferra con precisione la qualità del prodotto e del lavoro retrostante

McGarlet seleziona i migliori fornitori di frutta tropicale coltivata in Europa. Il settore della frutticoltura sta vivendo una rivoluzione tropicale nel nostro continente. Nelle regioni più vocate dal punto di vista climatico si moltiplicano le coltivazioni di avocado, mango e tanti altri frutti tropicali e questa crescita non si rispecchia soltanto nell’offerta quantitativa crescente ma anche nella ricerca di qualità, diversificazione varietale e nel miglioramento delle tecniche agronomiche.
Conoscere di persona questi pionieri del tropicale europeo è un impegno fondamentale per McGarlet ed uno strumento essenziale per garantire la migliore qualità ai propri clienti.
Per questo siamo stati, qualche settimana fa, in Andalusia, nella località di Velez in provincia di Malaga, una delle regioni europee più miti e che da molti anni è ormai leader delle coltivazioni di frutta e verdura in serra e in pieno campo.

La frutticoltura tropicale è un aspetto nuovo che si è aggiunto a questa tradizione negli ultimi anni e sta ampliando velocemente il proprio peso. Intere colline di questo territorio brullo si sono coperte da lussureggianti estensioni di avocadi. In questo viaggio siamo venuti a incontrare un nostro fornitore e a conoscerne per la prima volta uno nuovo, ispezionando i campi e le serre ed ascoltando dalla sua viva voce la sua esperienza e le modalità con cui conduce l’azienda.

pianta di avocado
Al momento della nostra visita ci stiamo ormai avvicinando alla stagione della raccolta dell’avocado che, a seconda delle varietà, si prolungherà per tutto l’inverno. E’ possibile quindi già valutare la qualità dei frutti e i livelli produttivi. Per McGarlet è importante poter passare una giornata in azienda perché questo è il modo migliore per comprendere a fondo la filosofia del produttore, il suo approccio e la qualità del suo lavoro.
Una parte dell’azienda è dedicata anche alla coltivazione del dragon fruit in ambiente protetto. In serra queste piante ottengono livelli produttivi decisamente elevati ed una pezzatura e qualità del frutto ottima, tra le migliori che possiamo riscontrare in Europa.
Pur non essendo ancora conosciuto e diffuso come altri frutti esotici, il frutto del drago rappresenta un prodotto di grande interesse per McGarlet. Questo non soltanto per la filosofia di un’azienda che ha fondato la propria storia sulla commercializzazione della più ampia biodiversità di prodotti, ma anche perché il dragon fruit è un frutto dalle notevoli proprietà che sta riscontrando un interesse rapidamente crescente.

avocado sulla pianta
Al termine di questi giorni possiamo dirci pienamente soddisfatti. Abbiamo ritrovato un nostro fornitore rinnovando il rapporto personale che ci lega e verificando, ancora una volta, la qualità della sua agricoltura. E abbiamo avviato un rapporto di collaborazione con una nuova azienda molto promettente, convinti che sarà l’inizio di un percorso lungo e solido.
I frutti sono sempre più vicini alla maturazione. Si tratta soprattutto di varietà di avocado Zutano e Hass.
La qualità che stiamo riscontrando è davvero buona, con pezzature dei frutti differenti ma superiori agli standard. Le aziende che stiamo selezionando hanno anche una parte di coltivazione protetta dedicata al dragon fruit. In questo clima, per di più in serra, questa Cactacea ottiene ottime performance produttive, certamente paragonabili a quelle ottenibili nelle sue regioni di origine. Anche in questo caso sia la pezzatura che la qualità del frutto appaiono ottime.

frutto del drago tenuto in mano

A questa analisi visiva ne seguiranno di più approfondite. E’ la politica di McGarlet. Rimane però sempre un piacere conoscere i propri futuri fornitori di persona e camminare tra i campi con loro è un passo fondamentale per afferrare il modo di lavorare e l’attenzione verso il prodotto che noi richiediamo. Questa è la politica di McGarlet che continuiamo a perseguire con convinzione guardando positivamente al futuro dell’agricoltura tropicale europea. Prodotti di ottima qualità, sostenibili e perfetti per giungere sulle tavole conservando pienamente il proprio gusto.

lavoratori che hanno raccolto litchi

McGarlet: al via la stagione dei litchi del Madagascar

Frutto tipico del Natale, dalle grandi proprietà benefiche e dalla qualità eccellente: McGarlet dà inizio alla stagione del litchi sul mercato italiano con frutti provenienti dal Madagascar.

Il litchi è un frutto di origine cinese che è ormai entrato a far parte anche delle abitudini di consumo europee. La sua stagionalità lo ha reso negli anni uno dei frutti caratteristici del periodo delle festività natalizie, la sua disponibilità si concentra nei mesi di dicembre e gennaio nei principali Paesi di produzione dei quali il Madagascar è il maggiore.
Scopri le caratteristiche dei litchi.


Lo Stato africano è oggi uno dei principali produttori di litchi a livello mondiale e primo esportatore verso l’Europa. Nonostante l’origine asiatica della pianta, in Madagascar ha trovato un terreno di coltivazione particolarmente fertile, incrementando significativamente la sua importanza per l’economia del Paese.

Secondo le ultime stime oltre 300.000 lavoratori locali traggono il proprio reddito annuale, direttamente o indirettamente, dalla sua coltivazione e commercializzazione. La parte dell’isola maggiormente coinvolta è quella orientale dove la produzione si basa soprattutto sul lavoro dei piccoli agricoltori ed è l’unica fonte economica dei villaggi più remoti.
McGarlet ha intessuto forti relazioni con i produttori e gli esportatori malgasci riuscendo, per la stagione 2021/2022, non soltanto a mantenere i livelli di importazione degli anni precedenti, ma anche ad anticipare gli arrivi offrendo al mercato italiano un prodotto di elevata qualità.


Il contesto logistico reso poi difficile dalla nota crisi dei noli e della mancanza di contenitori refrigerati caratterizza ormai da mesi il mercato mondiale e complica la logistica delle esportazioni anche nel settore ortofrutticolo.
Per la campagna 2021 McGarlet è in grado di consegnare il prodotto già dall’ultima settimana di novembre con i primi carichi, già disponibili, provenienti appunto dal Madagascar.