Piatto bianco con battuta di gamberi e finger lime

Battuta di gamberi rossi con finger lime

I gamberi rossi con finger lime sono un antipasto di grande freschezza che si adatta ad ogni occasione. Sono utilizzati soltanto ingredienti della nostra Sicilia tropicale, ormai crocevia di ingredienti della tradizione e di frutti esotici che qui si sono acclimatati.

La battuta di gamberi rossi di Mazara del Vallo, infatti, abbina il pesce dei mari della nostra isola (ma non preoccupatevi, funziona anche se pescato altrove) con i sapori apparentemente lontani dell’avocado, del lime e del finger lime.

Apparentemente, perché ormai questi frutti sono di casa anche qui e conquistano terreno come, prima di loro, fecero gli agrumi. Ormai in molti luoghi sono già parte integrante del nostro variegato paesaggio e anche i loro sapori sono sempre più inseriti nella cucina.

Il finger lime è un piccolo agrume davvero particolare. Proviene dall’Australia ed era utilizzato già molto anticamente dalle popolazioni aborigene. Tuttavia solo negli ultimi anni ha trovato fortuna anche in occidente. Questa è dovuta alle caratteristiche del suo frutto. Non sono presenti gli spicchi, infatti. Le piccole vescicole colorate, tipiche di tutti gli agrumi, sono libere all’interno della buccia. Così, quando il frutto viene aperto, si adagiano sul piatto come una cascata di praline dal sapore acido e agrumato.

Per questo effetto spesso questa pianta è anche detta limone caviale.

Pensate che ne sono state selezionate molte varietà con il succo di colori molto diversi, dal bianco all’arancione fino al rosso e al viola. L’effetto estetico di una loro combinazione è davvero stupendo

Vediamo allora come preparare questo piatto per 4 persone.

Ingredienti:

  • 12 gamberi rossi,
  • 1 avocado,
  • 1 finger lime,
  • 1 lime,
  • sale ai fiori di ibiscus,
  • fiori edibili,
  • olio evo,
  • sale,
  • senape,
  • tabasco.

Procedimento:

Per prima cosa è necessario pulire i gamberi. Eliminate la testa e sfilate l’intestino, dopo averli incisi. Adagiatene tre, uno vicino all’altro ma leggermente distanziati, su un foglio di pellicola trasparente e copriteli con un altro strato di pellicola.

Adesso utilizzate un batticarne fino a raggiungere una consistenza gradevole ed uniforme e utilizzate un coppapasta o una forma per creare un disco. Riponete in frigorifero e lasciateli riposare.

A questo punto è arrivato il momento di preparare i frutti che accompagneranno i vostri gamberi. Partiamo dall’avocado: dopo averlo sbucciato frullate la polpa aggiungendo anche un pizzico di sale, il succo di mezzo lime, tabasco e mezzo cucchiaino di senape. Il tutto con l’aggiunta di un giro di olio d’oliva.

Riempite una sac à poche con questa crema e utilizzatela per decorare i vostri dischi di gambero a vostro gradimento.

Ora prendete i finger lime. Come abbiamo detto questi frutti vengono utilizzati per decorazione e per insaporimento del piatto con l’aroma acidulo e agrumato che li caratterizza. Tagliate delicatamente la buccia del frutto e scrollatelo facendo uscire le vescicole. Non schiacciatelo con le dita perché rischiereste di romperle. Dopo aver accumulato queste praline in un piattino spargetele sui dischi di gambero e sul piatto, servite e gustate!

Volete scoprire altri piatti con frutta esotica e frutti di mare? Provate l’avocado ripieno, le capesante gratinate al pomelo, l’insalata piccante di mangostano con gamberi e menta, l’insalata di mare con kiwano, i gamberoni con litchi, o le tagliatelle gamberetti lime e pepe rosa.

salsa di rafano in una tazza di ceramica bianca e con l'omonima radice affianco

Salsa di rafano, scopriamo assieme come farla

La salsa di rafano è davvero un ingrediente peculiare di alcune tradizioni culinarie, come quella veneta o trentina, in cui la si accompagna ai taglieri di salumi o alle carni bollite. La sua piccantezza contrasta con questi alimenti in maniera assimilabile a quella di una senape o di una mostarda.

La salsa di rafano è un accompagnamento tipico di molte cucine italiane, in particolare quelle del nordest del nostro paese e in generale in tutto l’areale in cui questa pianta cresce spontaneamente, corrispondente all’arco alpino e alla parte settentrionale della catena appenninica.

La parte edibile del rafano è la sua radice, ricca di minerali e caratterizzata da una forte azione antibatterica dovuta alla sinigrina e agli oli essenziali da cui deriva anche il tipico sapore pungente e piccante.

La ricetta per creare una salsa è davvero semplice e consente di aggiungere ai nostri piatti un accompagnamento ancora piuttosto inusuale.

Ingredienti:

  • 100 gr rafano;
  • sale e aceto q.b.;
  • 1 cucchiaino zucchero.

Procedimento:

Lavate bene e sbucciate con un coltello o con un pelapatate le radici di rafano. Grattugiate la radice a mano o tagliatela a pezzetti e mettetela in un frullatore o in un mixer. Aggiungete il sale e lo zucchero e mescolate. Mettete il tutto in un vasetto di vetro e versate l’aceto fino a ricoprire il cren. Chiudete il vasetto e mettetelo in frigo. La salsa è pronta per essere servita.

Vieni a scoprire altre ricette a base di frutta esotica!

Crostata al tamarillo con una fetta tagliata

Crostata al tamarillo, la ricetta della nonna

La crostata al tamarillo propone un modo semplice di comporre un dolce tradizionale con un frutto molto particolare: il tamarillo. Questa pianta è originaria delle aree andine del Sud America dove viene anche chiamata albero del pomodoro, per le sue bacche rosse e pendule assimilabili al più noto frutto.

Una crostata al tamarillo è certamente un dolce particolare che abbina un aspetto ed una ricetta classica ad un sapore nuovo come quello di questa bacca peruviana.

Il tamarillo è un componente dell’ampia famiglia delle Solanacee che comprende anche patate, pomodori, peperoni e melanzane, tutte piante provenienti dal continente latinoamericano.

L’aspetto dei frutti lo ha fatto chiamare albero del pomodoro ed oggi è sempre più conosciuto e coltivato anche nelle regioni più temperate del Mediterraneo.

Il sapore è leggermente aspro e nella crostata si sposa bene con la mela. L’acidità dei due frutti viene successivamente compensata dallo zucchero.

Ecco dunque la ricetta per questo dolce

Ingredienti:

  • 300 gr farina,
  • 3 tuorli,
  • 1 uovo intero,
  • 120 gr burro,
  • 1 kg tamarillo,
  • 3 mele,
  • 150 gr zucchero,
  • ½ bicchiere succo di mela.

Procedimento:

Si comincia con la classica fontana di farina e zucchero (100gr). Al centro ponete il burro tagliato a cubetti e le uova, sia il tuorlo che l’albume.

Ora impastate lentamente amalgamando il composto fino ad ottenere una consistenza morbida ed omogenea. Dopodiché riponete tutto in frigorifero.

Iniziate ora con la preparazione della confettura. Sbucciate e tagliate a pezzettini i tamarillo e le mele, poi metteteli in padella con almeno 50 gr di zucchero e il succo di mela, facendoli cuocere per 10 minuti. Riprendete la frolla dal frigo, stendetela e mettetela in una tortiera imburrata; all’interno si versa il contenuto della padella. Tutto in forno a 180° per circa 30 minuti.

Vuoi scoprire come cucinare altre torte con frutta esotica? Prova la cheesecake al passion fruit, la torta di cherimoya, il bolo de maracujala cheesecake al lime o il dolce esotico pasquale.

Sorbetto al mango servito in un cucchiaio da gelato

Sorbetto al mango, come si prepara

Il sorbetto al mango rappresenta un modo unico e creativo per concludere una cena rinfrescando il palato e inebriandosi del gusto avvolgente e tipico del frutto tropicale per eccellenza.

Il sorbetto al mango è perfetto per dare un ultimo tocco creativo al vostro pasto, con il suo sapore tropicale.

Il mango infatti è senza dubbio uno dei frutti tropicali più riconosciuti e famosi in tutto il mondo. Partito dall’India ha conquistato tutti i tropicali con la sua bontà e gradevolezza, ed oggi è anche approdato nel Mediterraneo e sulle coste del nostro meridione.

La sua polpa aranciata e morbida possiede un sapore unico e pervasivo, in grado di stimolare i nostri sensi con una vena di esotismo. E’ anche ricco di  proprietà benefiche per il nostro organismo grazie alla presenza di vitamina C e polifenoli.

Oggi vi proponiamo una ricetta per utilizzare il mango di grande semplicità ed effetto: il sorbetto al mango.

Ingredienti (per 4 persone)

  • 300 g di polpa di mango;
  • 200 g di zucchero;
  • 150 ml di acqua;
  • 1 albume di uovo;
  • 1 limone.

Procedimento

Per prima cosa scaldate l’acqua in un pentolino a fuoco lento e aggiungete lo zucchero.

Aspettate che il liquido si addensi e solo dopo spegnete il fuoco, lasciandolo raffreddare lentamente. Nel frattempo frullate la polpa di mango fino ad ottenerne una purea uniforme. Aggiungetela all’acqua e zucchero e versate anche il succo di un limone. Mescolate bene amalgamando tutti gli ingredienti e lasciate raffreddare.

In seguito lasciate il preparato in freezer per 30 minuti. Montate l’albume d’uovo e aggiungetelo sopra il sorbetto, rimettendolo in freezer per altre due ore prima di servirlo.

Ed ecco a voi un gustoso dessert al mango di facile preparazione!

Volete scoprire altre ricette a base di mango? Provate il tataki di mango e tonno, il filetto al mango e il dolce esotico pasquale.

physalis ricoperti di cioccolato, su un velo di cioccolato

Physalis al cioccolato, da leccarsi i baffi

I physalis al cioccolato sono davvero semplici da preparare. Si tratta di un dessert immediato ma di grande effetto al termine di una cena o come piccola specialità durante un aperitivo. Il gusto acidulo e fruttato dell’alchechengi viene stemperato dal cioccolato e al contempo evita che la dolcezza di questo stanchi il palato.

Il physalis, conosciuto anche come alchechengi, è una pianta di origine andina conosciuta e utilizzata da molti secoli dalle popolazioni Inca. La sua introduzione nella dieta occidentale è relativamente recente, nonostante i secoli di dominazione europea del continente americano.

Oggi il physalis è un ingrediente ben noto anche in Italia, usato come leccornia nell’industria dolciaria o durante le occasioni di festa.

Il suo sapore acidulo e particolare si sposa bene con gli ingredienti più zuccherati e proprio il connubio con il cioccolato è forse uno degli abbinamenti più classici e rapidi in cui dà il proprio meglio.

Ingredienti:

Procedimento:

I physalis si presentano come bacche arancioni contornate dalle tipiche brattee secche, spesso ritenute decorative e lasciate anche in fase di guarnizione di piatti e dolci.

Nel nostro caso è necessario eliminarle per poter estrarre e pulire delicatamente la bacca.

Mentre gli alchechengi si asciugano mettere il cioccolato a bagnomaria fino a al raggiungimento della completa fusione.

Immergere dunque gli alchechengi nel cioccolato fuso e lasciare ad asciugare su una pirottina di carta. Conservare in un contenitore coperto in frigo fino al momento di servirli.

Scoprite altre ricette a base di frutta esotica!

Ciotola nera con pollo al tamarindo

Pollo al tamarindo, bontà piccante

Il pollo al tamarindo è una ricetta semplice per mettere in tavola un piatto comune rivisitato con un sentore tropicale. Il tamarindo è infatti un frutto tipico dei paesi tropicali dell’Africa e del sud-est asiatico,  dall’aroma dolce e inconfondibile.

Il pollo al tamarindo è un piatto semplice che possiamo trovare sia nella tradizione africana che in quella asiatica. Infatti questa pianta è anche nota come “dattero dell’India” perché proprio in India ha trovato un particolare apprezzamento nella cucina locale.

Eppure il Tamarindus indica è originario dell’Africa orientale anche se ormai da molto tempo si è diffuso in tutti i paesi tropicali del mondo.

Il baccello, somigliante ad un grosso legume, contiene molti semi neri e duri, non commestibili. La parte edibile è invece quella che li ricopre, da cui viene estratto il concentrato.

Il suo sapore è davvero peculiare, molto dolce di primo acchito ma con una punta aspra finale che non fa stancare chi lo stia mangiando.

Questo frutto è noto anche per le sue proprietà e trova spazio nella medicina popolare per curare numerose problematiche, tra cui la costipazione e come trattamento di disturbi al fegato e cistifellea.

Ingredienti:

  • 400 gr petto di pollo,
  • 360 gr germogli di soia,
  • 2 cipolle,
  • basilico q.b,
  • sale e pepe q.b.,
  • 4 cucchiai zucchero,
  • 8 cucchiai concentrato di tamarindo,
  • 4 spicchi aglio,
  • 480 gr funghi,
  • 4 peperoncini,
  • 8 cucchiai acqua.

Preparazione:

Tagliate a pezzi il petto di pollo e accompagnatelo con un pizzico di sale, pepe e zucchero.

Fate cuocere a fuoco lento lo spezzatino e conditelo con l’aglio, funghi, cipolla e mescolare il tutto. Continuate la cottura per circa 3 min a fuoco medio-basso. Adesso aggiungete nel preparato il concentrato di tamarindo, 8 cucchiai di acqua, mescolate e fate cuocere per altri 20 min.

A termine della cottura aggiungete in padella: germogli di soia, peperoncino, basilico tritato  e mescolate il tutto. Per concludere, aggiungete il sale o, se volete, insaporite con un cucchiaio di curry o curcuma. Servite il pollo al tamarindo con un tocco di prezzemolo tritato. Per vivere meglio la cucina thailandese potete degustare il piatto accompagnato da una bevanda thailandese.

Vuoi conoscere altre ricette a base di carne e frutta esotica? Prova il filetto al mango o la papaya e prosciutto crudo.

tagliere di legno con quattro avocado ripieni

Avocado ripieno, pietanza creativa

Come preparare un piatto fresco e tropicale. L’avocado ripieno è una ricetta di facile attuazione che ha il pregio di abbinare i sapori dei frutti e delle verdure mediterranee e tropicali con un gradevole effetto scenografico. Il frutto dell’avocado riempito dell’insalata e decorato dai gamberetti è infatti una maniera creativa e sorprendente di portare il  piatto in tavola.

L’avocado ripieno si presta ad arricchire la vostra tavola in tutti i periodi dell’anno. Il suo aroma fruttato e tropicale e la freschezza dei suoi ingredienti sono perfetti sia per un aperitivo estivo che per accompagnare un piatto nella stagione fredda. Anche perché molti dei suoi ingredienti, almeno in Italia, vengono raccolti nel periodo invernale.

A partire dall’avocado, uno dei frutti tropicali più conosciuti al mondo la cui coltivazione sta vivendo un grande sviluppo anche in Europa, dove viene raccolto da dicembre a marzo,

L’avocado è un simbolo della cucina messicana ed è ricchissimo di proprietà nutrizionali. La sua peculiarità è l’elevata presenza di lipidi, che possono raggiungere circa il 20% del suo peso. Tra questi prevalgono i grassi monoinsaturi, in particolare di acido oleico omega 9, lo stesso dell’olio di oliva, che ha effetti anti-ipertensivi ed antiossidanti, contribuendo a mantenere normali livelli di colesterolo nel sangue.

Ad accrescere il  successo dell’avocado è stato anche il gusto così caratteristico che negli anni è diventato un punto fermo nel nostro immaginario tropicale.

L’‘avocado ripieno è un modo di valorizzare questo frutto con aromi freschi e agrumati. Viene accompagnato da sapori tipici della cucina mediterranea con l’aggiunta dei gamberetti. La mandorla poi aggiunge un elemento croccante che arricchisce la composizione.

Ingredienti:

  • 2 avocado,
  • 190 gr pomodori cuore di bue,
  • 20 gr succo limone,
  • scorza di mezzo limone,
  • 10 gr mandorle in scaglie,
  • 15 gr olio EVO,
  • qb sale,
  • pepe,
  • menta,
  • 16 gamberetti sgusciati,
  • 10 gr miele acacia,
  • 10 gr salsa di soia.

Preparazione:

Iniziamo dai gamberetti. Devono essere puliti e privati dell’intestino, incidendoli per la lunghezza ed estraendo il filamento nero. Poi deponeteli in una ciotola insieme  alla scorza di limone. Aggiungete la salsa di soia e il miele e, dopo aver mescolato brevemente, coprite il tutto con una pellicola e lasciatelo riposare in frigorifero per mezz’ora.

Nel frattempo grattugiate la scorza di una metà di limone in una ciotola ed aggiungete il succo. Tagliate i pomodori a cubetti e dedicatevi alla preparazione dell’avocado. Una volta privato del seme, la sua polpa va estratta con un cucchiaino  conservando intatta la buccia. Questa infatti andrà a costituire il vostro piatto di portata.

La polpa va ridotta a piccoli pezzettini e mescolata insieme al pomodoro, alla scorza e al succo di limone aggiungendo sale, pepe e un pizzico di menta fresca. Infine sminuzzate le mandorle e tostatele brevemente in padella.

A questo punto versate i gamberi con la loro salsa in padella, cuocendoli a fiamma alta per un minuto. Per finire, riempite i frutti di avocado con la vostra insalata e guarniteli con i gamberetti posti alla sua sommità.

Volete scoprire altre ricette a base di avocado? Provate la pokè bowl esotica, i toast all’avocado e la barchetta di avocado.

bicchiere di vetro con crema alla papaya rosata e rossa

Crema di papaya, freschezza e dolcezza

Un modo perfetto per concludere una cena estiva o per gustare un dessert pomeridiano, la crema di papaya abbina il gusto tropicale alla freschezza del gelato. Un dolce dalla grande facilità e velocità di preparazione

Le modalità di preparazione della crema di papaya sono davvero semplici e richiedono pochissimo tempo. Gli ingredienti di base sono il gelato alla vaniglia e la papaya.

Questo frutto è uno dei simboli del gusto tropicale, protagonista assoluto di molti dolci e bevande sudamericane. In Europa è certamente una particolarità, sebbene sempre più spesso sia reperibile anche nella nostra distribuzione.

Si tratta del frutto più grande presente in natura portato da un albero. Può raggiungere i 10 kg di peso. La polpa è di un arancione carico, di consistenza morbida ed un sapore del tutto peculiare, difficile da descrivere a chi non l’abbia mai provato.

E’ anche un frutto di grandi benefici, legati alla presenza elevata di vitamina A e C. Ma soprattutto è uno dei simboli dei paesi tropicali e il suo sapore richiama subito l’immaginario latinoamericano.

I suoi utilizzi sono davvero i più disparati, in alcuni paesi del sud-est asiatico viene addirittura consumata acerba.

La crema di papaya è un modo delicato e veloce di gustare questo frutto. Un dessert fresco adatto ad ogni occasione ed in particolare a rinfrescare il palato al termine di una lunga cena o in un momento di pausa nella calura estiva.

Vediamo come prepararlo in pochi e semplici passaggi.

Ingredienti per due persone:

  • 380 g papaya matura,
  • 125 ml gelato alla vaniglia,
  • 10 ml crema di cassis (liquore di ribes)

Preparazione:

La preparazione è davvero rapida e semplice. Tagliate la papaya in due, eliminando i numerosi semi neri che ne occupano il centro. Estraete la polpa nella misura indicata, sufficiente alla portata per due persone. Tagliatela in pezzi sufficientemente piccoli da poter essere inseriti in un frullatore, in modo da creare una purea.

Aggiungete il gelato e la crema di cassis e frullate nuovamente, fino ad ottenere una crema fredda e versatela nelle coppette da portare in tavola.

Vuoi conoscere altre ricette che utilizzano la papaya? Prova papaya e prosciutto crudo, la salsa caraibica alla papaya, la tartare di merluzzo papaya e cipolla rossa ed il dolce esotico pasquale.

piatto di frittelle manioca e patate con decorazioni di prezzemolo

Frittelle di manioca e patate, ricetta vegana

Le frittelle di patate e manioca sono una soluzione perfetta per un piatto sfizioso e di rapida preparazione. Un modo di impiegare un alimento antico e ricco di proprietà nutrizionali come la manioca.

Per un contorno o da aggiungere ad altri antipasti, le frittelle di manioca sono una soluzione rapida e saporita. Il loro aspetto e il colore paglierino conferiscono allegria alla tavola. Il gusto saporito e speciale conferisce al piatto un tocco esotico.

Non certo perché la manioca sia una pietanza esclusiva, anzi. Questo tubero è infatti una delle principali fonti di energia e alimentazione per le popolazioni del globo, la terza fonte di carboidrati per quantità consumate. Soprattutto nei paesi tropicali questo alimento è una vera salvezza per i contadini e le fasce meno abbienti della popolazione. In grado di crescere in una grande varietà di terreni e in assenza di moderni sistemi agricoli, la manioca ha avuto una diffusione intercontinentale a partire dai suoi luoghi di origine sudamericani.
Oltre ad essere importante come fonte di carboidrati questa radice ha un elevato contenuto di sali minerali e vitamine (del gruppo B, E e C).

Nonostante tutto questo in Europa la manioca è ancora poco conosciuta ed utilizzata. Il suo gusto legnoso e leggermente piccante richiama piatti tipicamente tropicali, in cui si accompagna alle carni, al riso e al platano.

Le frittelle di patate e manioca sono una buona occasione per iniziare ad utilizzarla e prendere confidenza con il suo sapore e le sue caratteristiche.

Ingredienti:

  • ​​6 patate,
  • 1/2 cipolla bianca,
  • 130 gr farina di manioca,
  • 50 gr di fecola,
  • 90 ml latte vegetale,
  • sale,
  • pepe,
  • olio di semi.

Preparazione:

Iniziamo dalle patate. Cinque di esse devono essere lavate e sbucciate e grattugiate finemente. A questo impasto si aggiunge la cipolla, tagliata a fettine sottili. La restante patata va messa a bollire e poi trasformata in una purea omogenea e morbida.
A questa purea viene aggiunta all’impasto di patate crude e cipolla, la fecola, il latte vegetale e l’olio di semi. Infine allo stesso impasto si aggiunge la farina di manioca e sale e pepe.

Ora non resta che procedere alla creazione delle frittelle e alla loro immersione nell’olio da frittura. Questo viene fatto scaldare in una padella. Le frittelle devono rimanervi immerse 2 minuti circa, fino ad acquisire una buona doratura e croccantezza.

Scopri altre ricette a base di tuberi e radici particolari! Prova la salsa di rafano, il sorbetto lime e zenzero e la tisana zenzero e curcuma.

piatto di platano a fette fritto

Frittura di platano, un croccante stuzzichino

Il platano fritto è uno spuntino tipicamente sudamericano, caratteristico soprattutto delle regioni settentrionali del Perù, come la Région Piura. Assimilabile alle patatine fritte per modalità di consumo, ha però un sapore del tutto peculiare che unisce il gusto salato e croccante della frittura con la dolcezza del platano, stretto parente delle banane.

Se vi capitasse di viaggiare per il nord del Perù fareste presto ad imbattervi nel platano fritto. Qui viene chiamato Chifles e se ne vendono pacchi interi presso le stazioni e lungo le strade. A Piura è considerato un prodotto di eccellenza e ci sono negozi dedicati interamente ad esso e molto frequentati dalla popolazione locale.

Non è raro vedere la domenica le file davanti a quelli più rinomati, per accaparrarsi i chifles migliori da mettere in centrotavola.

Questo spuntino è di preparazione davvero immediata. Si tratta infatti di fettine di platano fritte. Ma tutto cambia a seconda della frittura, dello spessore del taglio e della salatura. Le migliori sono croccanti conservando un cuore morbido che porta il sapore dolce del platano. Vengono consumate sui bus, per strada, camminando, ma anche a tavola come uno sfizioso accompagnamento dei piatti principali.

Il platano è un frutto del tutto simile alla banana, prodotto da varietà appartenenti al genere Musa, lo stesso delle banane. Rispetto a queste contengono molto più amido e meno zuccheri. Sono di maggiori dimensioni e vengono vendute prima della completa maturazione, quando sono di colore verdastro. Il loro consumo avviene solamente previa cottura o frittura. In tutti i paesi tropicali del mondo accompagnano carne e riso e molti altri piatti tradizionali.

Il platano fritto è davvero una ricetta semplice ma in grado di darvi un prodotto nuovo e saporitissimo. Più affinerete la tecnica più il vostro platano diverrà una sicura attrazione per tutti i vostri ospiti durante una merenda o un aperitivo.

Ingredienti:

  • 2 platani (a persona),
  • olio di semi di arachide,
  • sale

Procedimento:

Aprite i platani togliendo la buccia, come fareste con una banana. Tagliateli a rondelle. Lo spessore varia a seconda del gusto. Più sono fini più prevarrà la croccantezza, mentre più spesse sono le fettine più conserveranno un cuore morbido.

Per cominciare potete tararvi sul mezzo centimetro. Poi immergetele nell’olio portato a temperatura fino a raggiungere la consistenza e la doratura desiderata. Scolatele e ponetele sopra della carta assorbente. Successivamente salatele a vostro piacimento.

Se vuoi conoscere un altro tipo di fritture prova il mix esotico di patate, oppure scopri altre ricette a base di frutta esotica.

tagliere con bruschette prosciutto crudo e mango, con basilico e un mango intero

Bruschette mango e prosciutto crudo

Oggi vi proponiamo una facile ricetta per preparare uno spuntino o un aperitivo. La bruschetta di mango e prosciutto crudo abbina il sapore fresco e avvolgente del mango con quello salato del prosciutto, aggiungendo la ricotta per ammorbidire la croccantezza del pane e amalgamare gli ingredienti.

La bruschetta di mango e prosciutto crudo è un modo davvero semplice e veloce per mettere in tavola una sfiziosità inaspettata. Una rivisitazione di un piatto rustico della tradizione mediterranea con l’aggiunta del frutto tropicale per eccellenza: il mango.

Con la sua consistenza compatta, il mango si presta molto bene ad essere utilizzato a fette in abbinamento ad affettati e formaggi. Il suo sapore così caratteristico e dalla forte personalità si sposa con quello di carattere altrettanto deciso del prosciutto crudo, smorzandolo e creando inaspettati effetti sulle papille gustative.

Questo piatto è un esempio dei tanti utilizzi a cui si presta questo frutto sempre più presente anche nelle nostre cucine e nella nostra cultura alimentare.

Pur essendo una pianta strettamente tropicale, il mango sta riscontrando sempre più riconoscimento anche presso il mercato europeo e addirittura inizia ad essere coltivato anche nelle aree più calde del nostro continente, come la Sicilia e la Spagna meridionale..

Il suo sapore avvolgente e aromatico e le sue numerose proprietà nutrizionali ne hanno determinato il successo soprattutto per il consumo fresco.

Eppure i margini di sperimentazione in cucina sono davvero innumerevoli. La bruschetta di mango e prosciutto crudo non ne è che un esempio semplice, dalla preparazione immediata e dall’effetto, tuttavia, sorprendente. Vediamo come prepararlo

Ingredienti:

  • 120 gr pane abbrustolito (4 fette),
  • 100 gr ricotta,
  • 4 fettine mango,
  • 4 fette prosciutto crudo,
  • pepe,
  • sale,
  • olio EVO,
  • basilico.

Preparazione:

Iniziate preparando le fette di pane, facendole brevemente abbrustolire con un giro d’olio extravergine, fino a raggiungere la giusta croccantezza. A questo punto spalmate la ricotta, a creare il fondo della vostra bruschetta. Su questa base adagiate prima le fette di mango, tagliate sottili, e poi una fetta di prosciutto per ogni fetta di mango.

Il tempo di preparazione è davvero irrisorio, eppure garantisce un risultato di grande gradevolezza ed anche sorpresa.

Vuoi conoscere altre ricette che utilizzano il mango? Prova il sorbetto al mango, tataki di mango e tonno, il filetto al mango e il dolce esotico pasquale.

Capasanta gratinata con vistosa presentazione

Scopri le capesante gratinate al pomelo

Le capesante gratinate al pomelo sono un antipasto di pesce dal sapore agrumato grazie alla presenza di questo frutto così particolare. Il pomelo in Italia ha avuto una diffusione piuttosto recente, destando molta curiosità per le dimensioni così grandi del frutto. Eppure questo è uno dei più antichi agrumi utilizzati dall’uomo.

Le capesante gratinate al pomelo offrono un modo semplice e veloce per coniugare il sapore  del frutto di mare con il gusto fresco ed agrumato del pomelo.

Ci sarà capitato ormai spesso di vedere ai banchi del mercato o dal fruttivendolo questi enormi agrumi, dalla dimensione davvero fuori scala rispetto a quelli che conosciamo.

Forse ci saremo incuriositi o forse li avremo ritenuti l’ennesima invenzione dell’ultimo momento.

In verità il pomelo è uno degli agrumi più antichi mai consumati dall’uomo, forse il primo ad essere addomesticato nelle regioni del sud-est asiatico circa 4000 anni fa.

Il suo sapore è dolce e delicato, differente da ogni altro agrume e sono molte le sue proprietà nutrizionali, a partire dall’elevatissimo contenuto di vitamina C.

Oggi proponiamo un piatto di pesce in cui il suo sapore aiuta a rinfrescare il sapore e aromatizzarlo, conferendo una nota leggermente esotica.

Ingredienti:

  • 8 capesante,
  • 50 gr pane grattugiato,
  • 1 spicchio aglio,
  • 1 pomelo,
  • 2 cucchiai d’olio,
  • 1 pizzico di sale e pepe.

Procedimento:

Iniziamo dalla preparazione dell’impasto: in una ciotola schiacciate lo spicchio d’aglio e versate il pangrattato ammorbidendolo con il succo di pomelo e la buccia di pomelo tritata.

Unite 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva, aggiustate di sale e pepe e mescolate bene.

Ora lavate le capesante con attenzione e riponetele su una teglia con il mollusco rivolto verso l’alto. Ora è sufficiente farcirle con l’impanatura già preparata, depositandola all’interno della conchiglia

Farcite le capesante con il ripieno e adagiatele su una teglia da forno unta con 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva. Bagnate con 1 bicchiere di brodo ed infornate a 200° per 10 minuti.

Vuoi conoscere altre ricette con agrumi e pesce o frutti di mare? Scopri la pokè bowl di frutta esotica, le tagliatelle gamberetti lime e pepe rosa o l’orata al kumquat.

vaschetta di tortillas con formaggio fuso e fettine di jalapenos

Tortillas con jalapeños e formaggio fuso

Ecco una ricetta per preparare le tortillas con jalapeño e formaggio fuso, per una serata dedicata alla cucina messicana e ai suoi sapori decisi e piccanti. Il jalapeño è uno dei rappresentanti più conosciuti di una vastissima varietà di peperoncini che proprio in Messico ha il centro di origine e diffusione.

Le tortillas con jalapeños e formaggio fuso ci trasportano direttamente verso il Messico e verso la tradizione del cibo piccante.

Qui le varietà di peperoncino selezionate fin dai tempi degli Aztechi sono centinaia, spaziando dai sapori più dolci fino a livelli di piccantezza al limite del commestibile.

Il peperoncino Jalapeño ha una piccantezza media, apprezzabile davvero da tutti, anche chi non abbia un palato abituato alla piccantezza messicana.

Inoltre l’accompagnamento delle tortillas con le salse tipiche della tradizione messicana, come il guacamole, permette di aggiungere un tocco in più e smorzare al contempo la forza del sapore.

Ingredienti:

  • tortillas chips;
  • jalapenos;
  • formaggio da fondere (particolarmente indicato il cheddar o l’edamer, ma vanno bene anche le comuni sottilette).

Procedimento

Tagliate i peperoncini jalapeños a rondelle fini e sciacquiamoli eliminando i semi. Disponete le rondelle sulle tortillas chip e ricoprite il tutto con cubetti di formaggio.

A questo punto è sufficiente passare il tutto in forno ad alta temperatura per il tempo necessario a raggiungere la sua fusione.

Completare l’impiattamento con l’aggiunta di salse della tradizione messicana come il guacamole o una salsa di yogurt, in cui intingere le chips.

Scopri altre ricette piccanti come l’insalata piccante di mangostano con gamberi e menta o la salsa caraibica alla papaya.

tagliere di papaya e prosciutto crudo, con chicchi di melograno e foglie di insalata

Papaya e prosciutto crudo, una combo vincente

Questo abbinamento è una variante del più classico prosciutto e melone, usando la papaya si aggiunge un pizzico di originalità e un tocco tropicale a questo semplice ma sfizioso piatto.

Prosciutto e melone o prosciutto e fichi: sono solo due degli abbinamenti possibili con il prosciutto crudo e la frutta.
Quali sono le altre possibilità? Con il prosciutto crudo si sposa benissimo anche la papaya. Lo sapevate?

Per un pranzo easy e fresco, oltre che molto sano, questo abbinamento, insieme magari ad un’insalata, è fantastico.

Potete offrirlo ad un brunch, portarlo per un pranzo veloce in ufficio o come antipasto ad una cena con amici.

Scopriamo insieme come prepararlo.

Ingredienti:

Procedimento:

Tagliate la papaya nel senso orizzontale a metà, ed eliminate i semi. Eliminate la buccia e tagliatela a spicchi.

Avvolgete una fetta di prosciutto attorno ad ogni spicchio di papaya e servite con qualche goccia di lime.

Se invece preferite creare delle monoporzioni per un simpatico aperitivo, servite piccoli bocconi di papaya avvolti nel prosciutto crudo tagliato sottile e buon appetito!

Vuoi conoscere altre ricette che utilizzano la papaya? Scopri la crema di papaya, la salsa caraibica alla papaya, la tartare di merluzzo papaya e cipolla rossa ed il dolce esotico pasquale.

piatto grigio scuro di ceviche tropicale, con maracuja

Ceviche al profumo di maracuja

Il ceviche al profumo di maracuja riunisce in sé due capisaldi del sapore latinoamericano: il noto ceviche peruviano, un piatto di pesce crudo innaffiato di lime e la maracuja, uno dei frutti tropicali più famosi al mondo di origine brasiliana.

Il ceviche al profumo di maracuja è una rivisitazione del famoso piatto peruviano, considerato patrimonio nazionale del paese andino. In verità questo piatto più che delle Ande è tipico della regione oceanica del nord, calda e arida ma affacciata su uno dei mari più pescosi del mondo.

Qui nacque l’usanza di consumare pesce fresco e crudo, lasciandolo marinare nel succo di lime e speziandolo poi con coriandolo, cipolla e peperoncino.

Le rivisitazioni del ceviche sono moltissime e già in Sud America si incontrano parecchie varianti che si arricchiscono dei frutti e delle spezie tipiche di ciascuna regione.

Noi vi proponiamo una ricetta che unisce al gusto acido e pungente del ceviche quello dolce e avvolgente della maracuja, amalgamando due mondi, due oceani e due modi di vivere dello stesso continente: quello delle aspre e desertiche coste peruviane e quello dell’umido tropico brasiliano.

Ingredienti per 2 persone:

Procedimento:

Per prima cosa tagliate il filetto di tonno a fettine spesse, condite con un cucchiaio d’olio e mettete due pizzichi di sale. Coprite il tutto con un po’ di pellicola e ponetelo in frigo.

Nel frattempo tagliate due frutti di maracuja, estraete la polpa e inseritela in un frullatore a immersione. Qui aggiungerete anche: succo di lime, zenzero sbucciato e tagliato a cubetti, due cucchiai di olio, due pizzichi di sale.

Ora potete frullare tutto fino ad ottenere un composto omogeneo.

Lavate e tagliate a pezzetti il cipollotto e sedano togliendo le foglie.

Adesso arriva il momento di preparare i piatti: per prima cosa mettete il coulis di maracuja, aggiungete le fette di tonno, cipolla tagliata, sedano e qualche foglia di coriandolo.

Prima di servire date una spolverata di peperoncino o pepe nero. Corredate i piatti con la polpa di passion fruit, un filo d’olio e aggiungete un pizzico di sale.

Scoprite altre ricette che utilizzano il maracuja! Ad esempio il bolo de maracuja o la caipirinha alla maracuja.

Insalata di mangostano con gamberi, menta e peperoncini

Insalata piccante di mangostano con gamberi e menta

L’insalata piccante di mangostano con gamberi e menta è un piatto creativo e sorprendente sia per il gusto che per gli abbinamenti. Il mangostano conferisce un tocco di esotico davvero suggestivo, donando anche le numerose proprietà nutritive che lo hanno reso celebre.

Oggi vi proponiamo una portata davvero suggestiva sia per gli abbinamenti e i sapori che ne scaturiscono, sia per il suo protagonista tropicale: l’’insalata piccante di mangostano.

Questo frutto è certamente una particolarità. Strettamente tropicale, proviene dal sud est asiatico dove da secoli è tenuto in grande considerazione dalle popolazioni locali. Quando nell’800 venne scoperto anche dagli inglesi, la regina Victoria lo elesse a suo frutto preferito, da cui l’appellativo “frutto della regina”.

Oltre al consumo fresco, il mangostano è molto usato anche negli integratori alimentari perché ricchissimo di proprietà. L’alto contenuto di xantoni, polifenoli e vitamina C gli conferiscono infatti grandi effetti antiossidanti utili al sistema immunitario.

Ma veniamo alla preparazione del nostro piatto:

Ingredienti:

Preparazione:

Iniziate preparando una base di aglio e peperoncini pestati in un mortaio fino creare una pasta ben amalgamata. A questo punto aggiungete lo zucchero, la salsa di pesce, lo scalogno e il succo di limone e seguite a mescolare.

Dopo aver terminato l’impasto lasciatelo riposare e nel frattempo dedicatevi alla preparazione dei gamberi, pulendoli e facendoli bollire. Dopo averli lasciati raffreddare è ora di impiattare, mescolando delicatamente i gamberi e la polpa di mangostano con la salsa e aromatizzando il tutto con alcune foglie di menta.

Volete conoscere altre ricette che utilizzano il mangostano? Scoprite ad esempio la crema di mangusteen.

Cocktail ai litchi son tagliere e altri frutti di litchi

Cocktail al litchi, fresco e sfizioso

Il cocktail al litchi è il risultato del connubio tra vino rosè, soda e purea di litchi. L’aroma peculiare di questo frutto asiatico, conferisce alla bevanda freschezza e gradevolezza, producendo un cocktail leggero e fruttato.

Un cocktail al litchi per rendere speciali i vostri aperitivi con un frutto tipico della tradizione asiatica che in occidente abbiamo imparato a conoscere negli ultimi decenni. Quasi una curiosità del periodo natalizio, con la sua buccia color mattone ruvida e rigida e la sua polpa lattea e gelatinosa. Questo frutto però  da oltre 2000 anni è considerato una vera prelibatezza nell’estremo Oriente. Le corti cinesi lo tenevano in altissima considerazione andando a reperirlo nelle foreste tropicali del sud dell’Impero portandolo a Pechino come una vera prelibatezza imperiale.

Il suo sapore è così peculiare e delicato da non essere accostabile a null’altro. E anche dal punto di vista nutrizionale è molto apprezzabile, soprattutto per la presenza di vitamina C e polifenoli.

Qui proponiamo una ricetta molto semplice per creare un cocktail al litchi fruttato e rinfrescante, ideale per un aperitivo di festa in cui sperimentare sapori nuovi.

Ingredienti (per 4 persone)

  • 500 ml vino rosé;
  • 250 ml soda;
  • 16 litchis;
  • qualche fogliolina di menta

Procedimento

Unire i 500 ml di vino rosè con 250 ml di soda e mescolare. Frullare al contempo 12 litchi, dopo aver separato la polpa dal nocciolo centrale Procedere fino ad aver ottenuto una purea omogenea.

A questo punto unire la purea alla base di vino e soda, mescolando con attenzione per la migliore integrazione degli ingredienti.

Versare in 4 bicchieri da martini e guarnire con un litchi sbucciato e alcune foglie di menta.

Ideale per rendere più esotici i vostri aperitivi!

Siete interessati ad altre ricette che usano i litchi? Scoprite i gamberoni con litchi!

muffin alla granadilla su un tagliere di legno

I muffin alla granadilla, una merenda esotica

Il muffin alla granadilla è un modo semplice per creare un dolce gustoso e fresco, dove la frutta è protagonista. Arancia, mela e kiwi accompagnano la granadilla, con il suo aroma tropicale e inconfondibile.

Il muffin alla granadilla è una ricetta davvero semplice e veloce per creare un dolce fruttato e fresco, che conserva il sapore così particolare della granadilla.

Questa pianta è uno dei simboli dei climi equatoriali sudamericani. Una passiflora, al pari del più famoso maracuja, dal fiore meraviglioso e dal frutto giallo paglierino. Gli spagnoli la chiamarono granadilla per i piccoli grani costituiti dai numerosi semi edibili, circondati dalla polpa trasparente, dolce e aromatica.

Le sue proprietà sono numerose grazie alla presenza di minerali e soprattutto di vitamine, come la vitamina B1 e la vitamina C che contribuiscono al rafforzamento del sistema immunitario.

Per la sua bontà e il bilanciamento tra il sapore dolce e avvolgente e la nota acida, la granadilla viene mangiata fresca o cucinata. Viene anche spesso utilizzata per aromatizzare le bevande e i piatti, soprattutto in Sud America.

Oggi vi proponiamo una ricetta per rivisitare un dolce semplice e immediato come il muffin, donandogli la freschezza della granadilla, accompagnata da un mix di altri frutti. Un dessert salutare e saporito.

Ingredienti:

  • 1 uovo;
  • 130 g farina;
  • 60 g burro;
  • 80 g zucchero;
  • 50 g latte;
  • 50 g succo di arancia e granadilla;
  • ½ bustina lievito per dolci;
  • 1 granadilla;
  • 1/2 mela;
  • 1 kiwi.

Procedimento

Iniziate ponendo in una ciotola lo zucchero, la farina e il burro (precedentemente ammorbidito) nelle quantità previste. Aggiungete l’uovo e successivamente il succo di arancia, la polpa di granadilla e il lievito.

A questo punto l’impasto deve essere amalgamato fino ad ottenere una consistenza omogenea.

Inserite la mela e il kiwi, fatti a pezzettini, e suddividete il composto negli stampi.

Ora non resta che informare per 15 minuti a 180°C.

Gustateli a merenda e come dessert in compagnia!

Scoprite altre fantastiche ricette con frutti esotici.

Marmellata di kumquat in un vasetto con frutti di kumquat sparsi

La marmellata di kumquat, una curiosa delizia

La marmellata di kumquat è facile da preparare ed è un prodotto particolare che difficilmente si può trovare pronto al supermercato e che consente di catturare e conservare il sapore e le proprietà di questo piccolo agrume di cui si utilizza sia la polpa che la scorza.

 

Il kumquat è uno dei più particolari agrumi che possiamo gustare nella stagione invernale. Non soltanto per le dimensioni così minute, ma anche per il sapore dato dal contrasto tra la polpa acida e la scorza dolce e fortemente aromatica. Sì perché tra gli agrumi, questo è l’unico di cui si consuma abitualmente anche la buccia con tutto il suo carico di proprietà nutrizionali e di fibre.

Il piccolo agrume è spesso servito in tavola come una curiosità, adatto nelle festività ad accompagnare la frutta secca e rinfrescare il palato al termine di lauti pranzi e cenoni.

Più difficile è assaggiarlo come prodotto trasformato, come una confettura.

Eppure il suo sapore così ben bilanciato e le sue proprietà si prestano perfettamente anche anche alla preparazione di una marmellata, così da poterlo conservare nei mesi a venire, avendo a disposizione un’ottima crema spalmabile per colazioni sane ed energetiche e merende naturali.

Ecco allora la ricetta semplice per una marmellata di kumquat casalinga.

Ingredienti:

  • 1,5 kg kumquat;
  • zucchero in proporzione al peso della frutta pulita;
  • succo di un limone.

Preparazione:

Lavate i kumquat e lasciateli a bagno in acqua fredda per circa 10 ore. Dopo averli scolati, eliminate i piccioli.

Tagliateli a metà premendo la polpa per fare uscire i semi, che vanno scartati, e raccogliere il succo in una bacinella.

Dopo avere pesato le scorze e il succo recuperato mettete tutto in una pentola portandola a ebollizione per circa 15 minuti.

Dopo avere spento bisogna aggiungere succo di limone e zucchero in proporzione di 350gr. ogni 500gr di peso dei frutti.

Mescolate fino al completo scioglimento dello zucchero.

Successivamente lasciate cuocere a fuoco dolce per circa 45 minuti.

Fateli intiepidire e frullate.

Rimettete sul fuoco e proseguite la cottura.

Sarà pronta quando avrà raggiunto la consistenza del miele.

Da gustare a colazione, a merenda o quando volete voi! Spalmatela sul pane o fette biscottate e iniziate la giornata con il piede giusto!

Volete scoprire altri modi per usare il kumquat in cucina? Scoprite la ricetta per l’orata al kumquat!

Smoothies con kiwi, carote e zenzero

Il kiwi, un puro concentrato di energia e vitalità per affrontare la giornata.

Il kiwi è uno dei frutti più presenti sulle nostre tavole e nelle nostre diete; siamo abituati a gustarlo al naturale, nelle macedonie o sulle crostate di frutta.
Il kiwi è noto per essere un potentissimo elisir di benessere, ricco di proprietà benefiche per l’organismo. Abbiamo pensato di proporvi uno smoothies a base di kiwi per ricaricare le energie quando vi sentite stanchi e spossati, un vero toccasana per la mente e per il corpo. Curiosi? Ecco una ricetta facile e veloce da preparare al volo in qualsiasi momento della giornata!

Ingredienti:

  • 3 kiwi
  • 300 gr carote
  • radice fresca di zenzero
  • 200 ml di latte
  • 200 ml di acqua

Procedimento

Sbucciate i kiwi e tagliateli a pezzettini, fate lo stesso con le carote dopo averle pelate.
Mettete i kiwi, le carote e lo zenzero nel frullatore. In seguito aggiungete il latte e frullate bene. Aggiungete poi anche l’acqua e frullate nuovamente fino ad ottenere un miglusgio denso ed omogeneo.
Versate il tutto in un bicchiere: il vostro concentrato di energia è pronto!

Il kiwi

Il kiwi è un frutto esotico originario della Cina e importato in tutto il mondo, in Italia ha fatto il suo ingresso negli anni ‘70.
Ma vi siete mai chiesti da dove derivi il suo curioso nome? Pare che i Neozelandesi quando importarono il frutto nella loro terra notarono una certa somiglianza con il kiwi, l’uccello simbolo della Nazione e quindi lo ribattezzarono in questo modo.

Le proprietà benefiche

Il kiwi è un formidabile concentrato di sostanze benefiche. Pensate che contiene molta più vitamina C rispetto al succo di limone e una sola porzione è in grado di soddisfare il fabbisogno giornaliero di vitamina. Per questo motivo è ottimo per rafforzare il sistema immunitario. Ma non solo, grazie alla ricchezza di acidi grassi essenziali favorisce la funzionalità cardiaca e aiuta a tenere bassi i livelli di colesterolo. Infine è un potente antiossidante grazie alla presenza di carotenoidi e di clorofilla, che è responsabile anche del suo vivace colore verde!